Attualità

Vaccini, i criteri per la fase due. Magi (Fimmg): «Il “modello Marche” con i medici di famiglia funziona»

Il presidente della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale illustra il sistema messo in piedi dalla Regione per la vaccinazione e le strategie da mettere in atto nelle prossime settimane

Doctor withdrawing medication from Coronavirus vaccine tube

ANCONA – Raggiunta l’intesa Stato – Regioni sulla rimodulazione del piano vaccinale nazionale. Definite le linee di indirizzo della fase due e tre della campagna vaccinale, quella che coinvolgerà finalmente la popolazione. Se la data di avvio non è ancora definita perché subordinata alle forniture di vaccini, intanto si apprende che per lunedì in Italia è atteso il primo carico di dosi del vaccino AstraZeneca.

Secondo quanto emerge dal vertice Stato-Regioni, l’obiettivo è quello di arrivare a somministrare 14milioni di dosi in tre mesi: 2milioni a febbraio, 4milioni a marzo e 8milioni ad aprile.

La regione riceverà un numero di vaccini pari al numero degli ultraottantenni assistiti sul territorio, la fascia della popolazione più colpita dalla pandemia. Per questo nel vertice Stato – Regioni è stata stabilito che i vaccini Pfizer e Moderna saranno somministrati agli over 80 e ai soggetti fragili, mentre quello di AstraZeneca sarà riservato ai soggetti sotto i 55 anni di età appartenenti al mondo della scuola (docenti e personale non docente), alle forze armate e alle forze di polizia, oltre che al personale in servizio negli istituti penitenziari e ai detenuti.

In via di definizione, nei prossimi giorni, il protocollo di intesa nazionale con i medici di medicina generale per la partecipazione alla campagna vaccinale, fondamentale specie per le somministrazioni tra la popolazione anziana e poi in tutte le altre fasce d’età. Le Marche hanno già sottoscritto una propria intesa con la Fimmg, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, che ha permesso di impiegare i medici di famiglia nelle somministrazioni delle dosi all’interno delle Rsa.

Massimo Magi, presidente regionale Fimmg

«Le Marche sono una delle quattro regioni che hanno vaccinato di più in Italia e questo dimostra che modello individuato con le equipe regionali dei medici di famiglia ha funzionato nonostante i ritardi nelle forniture a livello nazionale» afferma con soddisfazione Massimo Magi, presidente regionale Fimmg.

Un sistema che ha funzionato e che sta funzionando, come evidenzia il dottor Magia, che lo individua come un modello di elezione: «Non credo ci siano altre possibilità, specie quando la richiesta di somministrazione aumenterà – spiega – . Non si potrà fare diversamente, anche perché la bontà organizzativa e gestionale messa in campo dai medici di medicina generale è inconfutabile». 

Il presidente della Fimmg rimarca che la Fimmg metterà a disposizione dei medici un algoritmo che li aiuterà a definire le priorità fra gli over 80: fra i criteri, oltre alle comorbilità e alle patologie croniche c’è anche la fragilità legata alla solitudine o al vivere con un anziano coniuge malato. 

Magi evidenzia quando la campagna vaccinale sarà a pieno regime, ogni medico riuscirà a vaccinare «al massimo 6 – 12 persone al giorno» e considerando che« gli ultraottantenni nelle Marche sono circa l’8% della popolazione» ci sarà un gran lavoro da compiere.

Intanto nelle Rsa dell’Anconetano sta per terminare la somministrazione delle seconde dosi su personale e ospiti.

Ti potrebbero interessare