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Vaccinazione antinfluenzale per i sanitari, il Tar annulla l’obbligatorietà

Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso del Nursind che chiedeva la sospensione della delibera regionale che aveva imposto l'obbligo del vaccino

ANCONA – Il Tar delle Marche ha accolto la richiesta avanzata dal Nursind di annullare il provvedimento con cui la Regione Marche aveva imposto la vaccinazione obbligatoria per gli operatori sanitari. Le segreterie territoriali Nursind di Ancona, Macerata e Ascoli Piceno-Fermo, avevano presentato ricorso il 25 ottobre scorso, contro la delibera di giunta regionale 986 contestando il fatto che l’obbligatorietà di una vaccinazione è materia legislativa nazionale.

«Siamo contenti di avere ottenuto questo risultato – commenta la delegata aziendale Elsa Frogioni – . La Regione non si è neanche costituita in giudizio probabilmente perché già dava per scontato di avere torto su questa situazione». Al centro della polemica, era finito un modulo di rinuncia da siglare in caso di rinuncia al vaccino antinfluenzale.

Elsa Frogioni rimarca che «la vaccinazione antinfluenzale attualmente è facoltativa. In futuro forse sarà obbligatoria per legge nazionale, le aziende sanitarie si sono rese conto dell’incoerenza – spiega – , inoltre le dosi di vaccino sarebbero state anche insufficienti. Quindi non si comprende l’ostinazione a chiedere obbligatoriamente di compilare un modulo di rifiuto alla stessa vaccinazione».

Il sindacato delle professioni infermieristiche parla di «abuso» da parte delle aziende che hanno chiesto la firma del modulo, rassicurando sul fatto che «tale documentazione dovrà per forza sparire da ogni fascicolo sanitario. Resta fermo l’obbligo etico-professionale per il professionista sanitario di seguire le linee guida scientifiche e le raccomandazioni ministeriali, parimenti per le aziende, di sottendere ai disposti legislativi e giuridici senza dimenticare i diritti dei professionisti sanitari».

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