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Ucraina, un anno dall’invasione russa. Zhaklin Bachynska: «Non si può chiedere di smettere di combattere»

Era l'alba del 24 febbraio 2022 quando il mondo è stato scosso dalla notizia dell'invasione Russa e da allora non si vede ancora la fine. Un anno di bombardamenti, morte, distruzione e devastazione

ANCONA – È trascorso esattamente un anno da quando è partito il conflitto in Ucraina. Era l’alba del 24 febbraio 2022 quando il mondo è stato scosso dalla notizia dell’invasione russa e da allora non si vede ancora la fine. Un anno di bombardamenti, morte, distruzione e devastazione, in cui più volte, e anche tuttora, ha fatto la sua comparsa lo spauracchio di un conflitto che posso degenerare nel nucleare.

A tenere con il fiato sospeso non è stata solo la possibilità di un utilizzo di armi non convenzionali, come quelle atomiche, ma anche il rischio legato a un possibile bombardamento delle centrali nucleari, in Ucraina ce ne sono quattro. Il momento di tensione più alto probabilmente è stato registrato a novembre quando un missile ha colpito un terreno di un’azienda agricola in Polonia, al confine con l’Ucraina: all’inizio si era creduto che fosse un ordigno russo, ma poi è emerso che si trattava di un missile ucraino che per errore era finito in Polonia.

«Non si può chiedere all’Ucraina di smettere di combattere, perché questo servirebbe solo alla Russia, che avrebbe modo di organizzarsi meglio e attaccare ancora con più forza» dice Zhaklin Bachynska vice presidente della Comunità Ucraina delle Marche.

«Qui dall’Italia cerchiamo di aiutare il nostro popolo – aggiunge – sia gli ucraini che sono venuti qua, che quelli che sono rimasti nella terra d’origine e anche aiutando a mediare linguisticamente, inoltre ogni sabato partono missioni umanitarie per portare cibo, medicinali e beni di prima necessità». Zhaklin Bachynska spiega che gli aiuti partono da Ancona, ma anche da altre città delle Marche, a bordo di alcuni pulmini.

Come vede la situazione attuale? «I russi stanno minacciando anche la Moldavia, l’unica soluzione è il loro ritiro, altrimenti non potrà esserci una vera pace e l’intera Europa è in pericolo. Non si possono lasciare soffrire e morire le persone in Ucraina».

Per domenica 26 febbraio la Comunità Ucraina nelle Marche ha promosso una manifestazione ad Ancona con appuntamento in Piazza Roma alle 10. Analoghi appuntamenti sono previsti anche in altre città italiane e nel mondo.

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