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Tintarella e pelle, i segreti per una abbronzatura bella e sana. Offidani: «Al sole con attenzione e positività»

Avere una abbronzatura bella e sana non è impossibile. Basta prestare attenzione. Ne abbiamo parlato con il primario della Clinica Dermatologica di Torrette. Ecco i segreti per non rischiare

Immagine di repertorio

ANCONA – Tempo di vacanza, tempo di ferie, di giornate trascorse al mare, in libertà, una meta mai come quest’anno tanto agognata, dopo un lungo periodo di restrizioni dovute alla pandemia.

Il sole, fonte di vita, con i suoi raggi produce tutta una serie di effetti a cascata nell’organismo, alcuni dei quali benefici, altri invece a cui prestare attenzione. I suoi raggi stimolano la produzione di vitamina D, hanno un effetto benefico sull’umore, promuovendo la produzione di serotonina, il cosiddetto ormone del “buonumore” e regolano il ritmo sonno-veglia, favorendo un buon riposo notturno.

Se da un lato l’esposizione solare, può contribuire a migliorare alcune malattie della pelle, come psoriasi ed eczemi, dall’altro può accelerare l’invecchiamento della pelle e favorire lo sviluppo di lesioni neoplastiche.

«Dopo due anni di pandemia – afferma la professoressa Annamaria Offidani, direttore della Clinica di Dermatologica degli Ospedali Riuniti di Ancona – , il sole rappresenta in questi mesi un elemento di rinascita e di rigenerazione, in particolare per noi marchigiani che abbiamo la fortuna di vivere in una regione lambita dal mare: dobbiamo quindi trarre dall’esposizione solare tutti gli effetti benefici cercando nel contempo, tuttavia, di limitarne i danni. Dunque non demonizzare il sole ma rapportarsi ad esso con razionalità e prudenza e comunque con un atteggiamento positivo».

In estate, spiega la professoressa, la ricerca dell’abbronzatura rappresenta uno status symbol, ed esprime benessere e salute, ma le radiazioni ultraviolette sono più intense e questo, associato ad una esposizione prolungata, aumenta il rischio di invecchiamento e di danni alla pelle. Per rendersi conto del foto-invecchiamento basta confrontare, nelle persone anziane, la cute delle aree normalmente non fotoesposte con quelle quotidianamente esposte al sole, come ad esempio la pelle delle braccia e del viso: «C’è una profonda differenza, la pelle cronicamente esposta al sole appare molto più invecchiata, anelastica, macchiata e solcata da rughe inestetiche – afferma – : al crono-invecchiamento in questi distretti si aggiunge il foto-invecchiamento».

«Nelle condizioni più gravi, è ormai noto a tutti, che le radiazioni solari possono produrre manifestazioni patologiche iperplastiche, displastiche e con il tempo anche di natura neoplastica. Il melanoma maligno costituisce tra tutte la forma più grave e, sebbene presenti una incidenza inferiore rispetto ai carcinomi cutanei, esso fa registrare la percentuale più alta di mortalità» spiega Offidani. Nella nostra Regione i numeri del melanoma purtroppo sono piuttosto consistenti attestandosi ogni anno su 600-700 nuovi casi. In Italia vengono segnalati circa 10.000 nuovi casi l’anno.

Come prevenire questi effetti deleteri? La professoressa suggerisce di prevenire i danni attraverso semplici regole di comportamento che devono essere, in particolare, sempre adottate in età infantile, tra 0 e 5 anni di vita. Tra queste è bene evitare di esporsi nelle ore centrali della giornata, quando le radiazioni sono più intense e dannose, si consigliano esposizioni non prolungate e magari associate all’impiego di creme solari con fattori di protezione alti (FPF 50) o molto alti per le persone a rischio, applicati ogni due ore.

Particolare prudenza per i soggetti con pelle chiara o rossa, per coloro che presentano una familiarità per melanoma o che hanno già sofferto di melanoma, affiancando le misure a presidi di protezione come cappelli, occhiali e magliette. Regola aurea è quella di evitare sempre e comunque l’ustione solare specialmente in età infantile.

E dopo il sole? «Occorre cercare di minimizzare i danni da radiazione con creme idratanti ed emollienti (contenenti oli naturali, vitamine, urea, collagene, acido ialuronico) per favorire la rigenerazione della cute». A queste si possono aggiungere fotoprotettori orali contenenti antiossidanti ed antinfiammatori ma nessuna certezza esiste sulle reali capacità di queste misure di abbattere i danni causati dalle radiazioni UV».

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