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Ospedali Marche, 65% pazienti è Covid. Da Torrette: «Nessun errore da parte della Regione»

Sono ancora sotto pressione gli ospedali delle Marche, dove la quota di occupazione in terapia intensiva è ben oltre la soglia critica. Il punto con il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona, Michele Caporossi

Torrette
Gli Ospedali Riuniti di Ancona

ANCONA – Continua a crescere l’occupazione negli ospedali e le strutture sanitarie della regione sono sempre più sotto pressione in questa terza ondata pandemica del coronavirus. Ad essere in questa situazione è quasi tutto il territorio nazionale per quanto riguarda i ricoveri nei reparti ordinari, ma osservando i dati relativi alle terapie intensive emerge che nelle Marche la situazione non è delle migliori.

Secondo i dati diffusi dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Agenas, in Italia alla data del 22 marzo per il quarto giorno consecutivo continua a salire la percentuale media dell’occupazione dei posti letto destinati ai pazienti covid nei reparti ordinari, con i ricoveri che hanno superato la soglia d’allerta fissata al 40%. I pazienti positivi sono il 42% di quelli ricoverati nei reparti di Medicina interna, Infettivologia e Pneumologia italiani.

Tra le regioni più in difficoltà c’è proprio le Marche, dove la quota di occupazione dei letti nei reparti di terapia intensiva tocca il 61%, contro una percentuale media nazionale che si attesta al 38% e un livello di soglia critica fissato al 30%. Nella nostra regione ad essere occupato è il doppio dei letti nelle rianimazioni rispetto alla quota definita critica dal ministero della Salute.

La presentazione della tac esterna a Torrette

Nei reparti di medicina interna, infettivologia e pneumologia, la soglia critica del 40% è stata superata da 9 regioni, fra le quali anche le Marche che vedono il 65% dei letti occupati dai pazienti positivi al virus, una quota ben oltre la media.

Tra le strutture maggiormente sotto pressione fin dall’inizio della pandemia ci sono gli Ospedali Riuniti di Ancona che hanno compiuto fin dalle prime fasi della pandemia un notevole sforzo riorganizzativo. «Rispetto al nostro piano pandemico che prevedeva 122 posti letto destinati ai pazienti covid, siamo già a 155 letti ed in settimana arriveremo intorno a 170 posti letto in area covid» dichiara il direttore generale Michele Caporossi. Posti letto, i 155 già tutti occupati, 38 dei quali sono di terapia intensiva (altri due di rianimazione sono al Salesi), e una media di 20 pazienti in attesa di ricovero al Pronto Soccorso.

«Siamo sold out» afferma Caporossi, sottolineando l’immane lavoro compiuto dai sanitari che da più di anno sono alle prese con la pandemia ed iniziano ad essere stanchi di una emergenza sanitaria che non cessa di perdurare. Torrette, con la sua alta specializzazione deve dare una risposta all’intero territorio regionale e non può rischiare la paralisi: «Ad oggi stiamo garantendo le prestazioni in classe A, quelle che richiedono una risposta entro trenta giorni» spiega, sottolineando che «il perdurare dell’emergenza non dipende dall’inerzia delle Istituzioni, da parte della Regione non c’è stata nessuna sbavatura: i provvedimenti sono stati assunti, anche anticipando la zona rossa e la chiusura delle scuole. C’è un grande lavoro di squadra».

Il direttore si appella al senso di responsabilità delle persone ad evitare comportamenti a rischio: «I cittadini devono rispettare le misure disposte per limitare la diffusione del virus, serve uno sforzo collettivo per controllare i comportamenti». Intanto in settimana saranno pronti altri 8-10 letti in area Cov4 al quinto piano, sperando che la curva inizi finalmente a flettere.

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