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Superbonus: 1,4% il contributo al Pil Marche. Silenzi, Cna: «Molti cantieri non finiranno i lavori entro fine anno. Rinnovare la misura»

Complessivamente, a beneficiare delle agevolazioni sono stati 2.547 condomini per 1,3 miliardi di investimenti e 5.288 edifici unifamiliari per 607,8 milioni

Il presidente Cna Marche, Paolo Silenzi

ANCONA – Il contributo del superbonus al Pil delle Marche è stato dell’1,4%. Il dato emerge dal centro studi di Cna Marche. L’associazione di categoria ha calcolato che l’investimento medio dei condomini marchigiani è stato di 525 mila euro, mentre ogni proprietario di edificio unifamiliare ha investito in media 115 mila euro e gli investimenti delle unità immobiliari funzionalmente indipendenti si sono fermati a una media di 93 mila euro.

Alla fine di luglio nelle Marche, gli edifici coinvolti nei lavori di efficientamento energetico erano 10.904 per 2,2 miliardi di investimento. A giugno via libera a 198 nuovi progetti per 67 milioni e a luglio sono stati ammessi altri 162 lavori per 71 milioni. Complessivamente, a beneficiare delle agevolazioni sono stati 2.547 condomini per 1,3 miliardi di investimenti e 5.288 edifici unifamiliari per 607,8 milioni. Le unità immobiliari funzionalmente indipendenti ammesse al superbonus sono state 3.069 ed hanno investito 285,7 milioni.

«Molti di questi cantieri sono in ritardo e non riusciranno a completare i lavori entro il 31 dicembre – ha dichiarato il presidente Cna Marche Paolo Silenzi -. Ritardi che sono imputabili a problemi oggettivi come il blocco dei crediti, la difficoltà a reperire i materiali da costruzione o le proibitive condizioni meteo degli ultimi mesi».

Per i condomini, sui quali pende la scadenza del 31 dicembre per concludere i lavori, la percentuale di lavori realizzati è del 74,7% per complessivi 986 milioni ammessi a detrazione. Infine, se 10.904 edifici marchigiani hanno effettuato lavori di riqualificazione energetica grazie al superbonus, restano altre 150 mila abitazioni che hanno bisogno di interventi di ristrutturazione.

Silenzi ricorda che «la normativa del superbonus è stata soggetta a continue modifiche e che è stata fortemente ridimensionata sia nel beneficio che nella platea dei beneficiari già nell’ultima legge di bilancio, in cui è stata anche cancellata l’opzione della cessione dei crediti. Auspichiamo che la misura venga prorogata, anche perché se i cantieri non riusciranno a terminare i lavori entro fine anno, i proprietari dovranno pagare di tasca propria la differenza, sarebbe un serio problema. L’edilizia è un settore che ha trainato l’economia del Paese in questi anni, non rinnovare il superbonus – conclude – significa mettere in seria difficoltà un comparto fondamentale e il suo indotto».

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