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Ancona, «Se non avevi me eri sempre all’ospedale»: divieto di avvicinamento per stalking

Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Ancona, hanno dato esecuzione a carico di un 40enne. La donna risiede nel capoluogo dorico

Carlo Pinto, capo della Squadra Mobile di Ancona
Carlo Pinto, capo della Squadra Mobile di Ancona

ANCONA – «Se non avevi uno come me eri sempre all’ospedale di Torrette». È una delle minacce con cui un 40enne, originario del Sud Italia ma residente ad Ancona, ha terrorizzato per mesi l’ex compagna, una 40enne anconetana, che aveva deciso di interrompere la relazione con l’uomo nell’estate del 2020.

A metter fine alla spirale di persecuzioni e minacce sono stati gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Ancona, che guidati da Carlo Pinto, hanno dato esecuzione a carico dell’uomo alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla ex compagna e ai luoghi abitualmente frequentati dalla donna per lavoro.

Una misura che è stata aggravata anche del divieto di comunicare con la vittima e i suoi familiari attraverso qualsiasi mezzo. Il provvedimento cautelare è scaturito da una serie di querele sporte dalla vittima, le quali hanno dato avvio all’attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona.

L’uomo, colpevole del reato di stalking, non si era mai rassegnato alla separazione dalla compagna e con frequenza sempre più crescente, aveva cominciato a tempestarla di messaggi su WhatsApp, scritti e vocali, e di immagini volte a spaventarla e dal contenuto offensivo e ingiurioso, spesso anche minaccioso, alludendo anche a mali futuri.

La donna, a causa del crescente stato d’ansia e di paura, aveva modificato le proprie abitudini di vita, come accade in questi casi, ma poi si era fatta forza ed aveva denunciato i fatti agli inquirenti. Le persecuzioni e le minacce sono andate avanti dalla metà di giugno fino a tutto marzo 2021. 

 

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