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Sanitari no-vax, Burioni: «Il rifiuto alla vaccinazione è un insulto alla memoria di Carlo Urbani»

Il virologo, intervenendo alla seduta aperta del Consiglio regionale dedicata al compianto medico di Castelplanio è intervento sulla questione

Roberto Burioni, virologo

ANCONA – «L’Europa ha messo in atto una catastrofe vaccinale perché mentre altri Paesi si sono mossi prontamente e con velocità noi qui stiamo molto indietro». Sono le parole del virologo Roberto Burioni che è intervenuto ieri mattina nella seduta del Consiglio regionale dedicata a Carlo Urbani, il medico che per primo identificò la Sars nel 2003, un virus che lo uccise il 29 marzo dello stesso anno.

Sottolineando di essere un europeista convinto, Burioni nel fare il punto sulla pandemia di covid-19, ha fatto notare che il periodo dell’emergenza sanitaria è stato contrassegnato non solo dal «dolore per i morti e dalla catastrofe economica, sociale ed educativa», ma anche dal «miracolo della scienza».

«In 11 mesi – ha dichiarato Burioni – sono stati messi a punto vaccini efficaci», una efficacia che ha definito «mostruosa». Poi parlando di Israele che «vaccinando solo il 51% della popolazione è riuscita, in assenza di lockdown, a passare da una situazione in cui aveva 750 casi ogni 100mila abitanti ad avere meno di 100 casi al giorno su una popolazione di 9 milioni. Hanno riaperto tutto. Lo stesso accade nel Regno Unito e negli Stati Uniti».

Secondo il virologo l’’arrivo del virus è stata «una fatalità imprevedibile» ma i politici devono far in modo che la vaccinazione avvenga «nella maniera più veloce e più efficiente possibile, perché lo devono ai loro cittadini e perché è questa la strada per uscire una volta per tutte da questa catastrofe sanitaria», specie con le varianti in circolazione. Grazie ai vaccini, infatti, ha spiegato che il covid-19 farà la fine della Polio.

Entrando nel merito dei medici e infermieri no-vax, ha affermato che «l’affronto maggiore a Carlo Urbani lo fanno in questo momento i sanitari che non si vaccinano» e ha aggiunto di aver «insistito molto perché si facesse una legge che obbligasse queste persone». Ha ricordato poi il tributo in termini di vite pagato dai medici alle prese con la pandemia.

«Sono molto orgoglioso di quello che sta facendo la Regione Marche che si sta muovendo in maniera efficace» ha affermato, mentre «in altre regioni le cose stanno andando molto peggio». Rivolgendosi al governatore Acquaroli ha detto «invito il presidente a fare il possibile perché non accada la vergogna di medici, infermieri e operatori che si trovano in un ospedale che rifiutano senza motivo una vaccinazione che salva anche la loro vita». Infine ha sottolineato che «il rifiuto alla vaccinazione sarebbe un insulto alla memoria di una persona come Carlo Urbani».

«Un anno fa non vedevamo l’uscita dal tunnel» ha concluso, «oggi abbiamo diversi vaccini, tutti efficaci, anche l’AstraZeneca».

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