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Sanità nelle Marche, un anno in più per richieste di autorizzazione delle strutture sanitarie sociosanitarie e sociali

Saltamartini: «Cercando di andare incontro alle esigenze di Enti Gestori e Aziende abbiamo stabilito di prorogare le richieste di autorizzazione al Suap (Sportello unico delle attività produttive) o al Comune di un anno»

L'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini

ANCONA – «Abbiamo stabilito di prorogare di un anno, fino al 30 settembre 2024, la data di presentazione delle domande di autorizzazione all’esercizio per tutte le strutture sanitarie, sociosanitarie e sociali pubbliche e private (residenziali, ambulatoriali, laboratori analisi, ospedali, terme) che debbano presentare la richiesta per la verifica del possesso dei nuovi requisiti minimi». Lo fa sapere il vicepresidente della Regione Marche e assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.

Una Legge Regionale aveva modificato nel 2016 «i requisiti che queste strutture devono avere – ricorda -, e la Giunta aveva approvato i relativi manuali di autorizzazione, salvo poi stabilire uno slittamento di 18 mesi a causa della pandemia. Il termine era stato quindi fissato al 30 settembre 2023».

L’associazione di rappresentanza Enti Gestori, i Direttori Generali delle Aziende del Sistema Sanitario Regionale e gli Ambiti Territoriali Sociali, spiega «hanno evidenziato alcune criticità interpretative e applicative dei manuali autorizzativi, chiedendo una ulteriore proroga del termine indicato anche per la carenza di tecnici specializzati impegnati nei progetti terremoto, alluvione e 110%».

«Cercando di andare incontro alle esigenze di Enti Gestori e Aziende – spiega Saltamartini – abbiamo stabilito di prorogare le richieste di autorizzazione al Suap (Sportello unico delle attività produttive) o al Comune di un anno. La proposta sarà valutata dalla quarta Commissione del Consiglio Regionale, e poi tornerà in Giunta per l’approvazione definitiva. Per ora – conclude – rimangono in vigore gli atti autorizzativi e di accreditamento in essere, compresi gli eventuali convenzionamenti con il Sistema Sanitario Regionale, per garantire la continuità dei servizi nell’interesse dei cittadini».

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