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Sanità marchigiana, Cesetti sulla nomina di Salvi a sottosegretario: «Toppa peggiore del buco»

Il consigliere del Pd ha commentato in una nota stampa indiscrezioni giornalistiche su una presunta imminente nomina del sottosegretario

Il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti

ANCONA – «Di fronte al palese fallimento della politica sanitaria del centrodestra, questa nomina rappresenta la classica toppa peggiore del buco». In una nota stampa il consigliere regionale del Pd Fabrizio Cesetti ha commentato indiscrezioni giornalistiche secondo le quali «il presidente Acquaroli sarebbe in procinto di firmare il decreto per la nomina di Aldo Salvi a sottosegretario della giunta regionale».

«I gravissimi problemi prodotti dalla riorganizzazione del Sistema sanitario approvata nel 2021 – prosegue il consigliere del Pd – e dall’assenza di risorse nel nuovo Piano Socio Sanitario varato nel 2023, richiederebbero l’impegno di una figura dotata di autorevolezza per dare stabilità a un sistema prossimo al collasso. La nomina di Salvi, invece, rappresenta l’esatto contrario, perché disarticola e indebolisce ulteriormente i meccanismi decisionali. Chi sarà davvero a elaborare la politica sanitaria nei prossimi due anni? Acquaroli, Saltamartini o Salvi? Chiunque capisce che questa nomina è destinata ad aumentare i già numerosi conflitti interni alla maggioranza, e con essi, ovviamente, i costi e le inefficienze».

Il dem conclude affermando che l’ex primario «Salvi promette da settimane una sorta di ‘rivoluzione’, in particolare per quanto concerne l’abbattimento delle liste di attesa, che impedisce ormai moltissimi marchigiani di accedere alle prestazioni del servizio pubblico. Ma, la domanda è d’obbligo, come farà il sottosegretario a portare avanti le sue proposte visto che in bilancio non ci sono le risorse necessarie? Ma soprattutto, come potrà farlo se, normativa vigente alla mano, non può né presentare atti in giunta, né tanto meno votare?».

«Che credibilità avrebbe una Regione che alla Conferenza Stato-Regioni si fa rappresentare da un delegato del presidente, anche in quel contesto senza diritto di voto – prosegue la nota -, anziché dal vicepresidente della giunta regionale?».

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