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Aree terremotate, Acquaroli punta su «ricostruzione materiale e rigenerazione socio-economica»

Il presidente della Regione Marche in Consiglio regionale ha rivolto un appello alle varie forze politiche e alle diverse istituzioni per fare quadrato sull'obiettivo comune

Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche

ANCONA – Sgravi fiscali, infrastrutture e Recovery Plan. Sono queste le direttrici individuate dal presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, per dare impulso al processo di ricostruzione delle aree terremotate, colpite dal sisma del 2016.

Il tema è stato al centro della seduta aperta di oggi – 13 aprile – del Consiglio regionale dedicato alla ricostruzione, all’indomani della visita del ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Mariastella Gelmini, in tour nelle Marche, per un vertice con Acquaroli e il commissario per la Ricostruzione Giovanni Legnini.

La proposta lanciata dal presidente della Regione Marche, quella di istituire una zona economica speciale, ha incassato l’apprezzamento e l’apertura da parte del ministro Gelmini che ha annunciato di farsi portavoce di questa istanza presso il governo e il ministro Carfagna.

Nel suo intervento di chiusura della seduta dell’Assemblea Legislativa, Acquaroli ha affermato la necessità di anticipare i nodi che «fase dopo fase, la ricostruzione porterà con sè», come il costo dei materiali e la scarsità di imprese edili disponibili a causa del concomitante bonus statale al 110%.

Il governatore ha auspicato il rafforzamento della filiera istituzionale tra Regione, struttura commissariale e Comuni per velocizzare la ricostruzione e giocare d’anticipo sui problemi, grazie ad un confronto costante e sempre più serrato con i sindaci. «Ogni singola voce di un territorio può aiutarci ad anticipare un problema» ha dichiarato il presidente, per arrivare a risolverlo e «velocizzare la ricostruzione».

Un confronto che Acquaroli ha auspicato che avvenga in presenza e il più spesso possibile, dal momento che «se da una parte c’è una ricostruzione che è in una fase di accelerazione importante, dall’altra dobbiamo immaginare azioni congiunte». E in questo ambito Zes, infrastrutture e inserimento di interventi nel Recovery Plan, come la Pedemontana delle Marche, sono traiettorie fondamentali.

Gli effetti del sisma nel Maceratese

Accanto a questo occorre anche una programmazione forte in grado di fornire le condizioni per lo sviluppo, e alzare gli indici di attrattività di queste terre. Cruciale il tema delle infrastrutture, non solo per la competitività delle imprese che operano nelle aree dell’entroterra, ma anche per assicurare la qualità dei servizi sanitari.

Acquaroli ha poi rivolto un appello a tutte le forze politiche presenti all’interno dell’Assemblea Legislativa, a fare quadrato sull’obiettivo comune, la ricostruzione degli 80 comuni del cratere. «Dobbiamo fare una battaglia comune anche con le altre Regioni» per risollevare quei territori «che già soffrivano prima del sisma e che ora vedono uno spopolamento senza precedenti».

Terre, che come ha sottolineato il governatore, «se non trovano una progettualità, sostegno e capacità attrattiva, rischiano di diventare un territorio fortemente penalizzato». Serve uno sforzo da parte di tutte le forze politiche per «individuare quegli strumenti che possono velocizzare la ricostruzione materiale e la rigenerazione sociale ed economica».

Acquaroli ha sottolineato la necessità di una convergenza da parte delle forze politiche, sul governo centrale e sui rappresentanti in Europa, «al di là delle legittime posizioni politiche» per trovare «quell’unità indispensabile a dare un segnale al territorio e a portare a casa l’obiettivo».

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