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Regione 2015-2019, 3 miliardi di investimenti. Ceriscioli: «Cifra importante»

Il governatore ha illustrato ad Ancona il pacchetto degli interventi compiuti nelle Marche nel quadriennio. Risalto a connessione, edilizia e difesa del territorio. Presente l'assessore alle attività produttive Manuela Bora

Da sinistra Giancarli, Ceriscioli, Bora, Busilacchi e Catraro

ANCONA – «Abbiamo ridotto del 30% il debito e promosso investimenti in connessioni, edilizia e difesa del territorio per 3 miliardi e 19 milioni di euro». A dirlo il presidente regionale Luca Ceriscioli che in mattinata ha illustrato a Palazzo Leopardi gli investimenti compiuti dalla Regione Marche in 4 anni (2015- 2019). Presenti l’assessore alle attività produttive Manuela Bora e i consiglieri regionali Enzo Giancarli e Gianluca Busilacchi.

Nel report sulla “Bibbia” degli investimenti regionali, come l’ha chiamata Ceriscioli, alludendo alla mole ingente del faldone, risultano 2,5 miliardi destinati alle opere pubbliche e circa 562,4 milioni destinati ai privati.
Tre le direttrici: connessioni con 1 miliardo e 97 milioni di investimento, edilizia alla quale sono stati riservati 1 miliardo e 115 milioni, poi la difesa del territorio con 244 milioni di euro.

«Una cifra molto importante» ha commentato Ceriscioli «anche al netto» dei fondi per il sisma che incidono per 1 miliardo e 202 milioni di euro: gli investimenti ordinari infatti sono stati pari a 1 miliardo e 817 milioni di euro . «Investimenti che vanno in tutte le direzioni – precisa il governatore – dalla banda ultralarga, agli investimenti sui collegamenti tradizionali come le strade, dal progetto delle ciclovie già finanziato per il 50% su 800 km».  Poi il presidente ha sottolineato che «indubbiamente manca un sistema nazionale di regole efficaci per trasformare le risorse in spesa, per velocizzare gli investimenti. Basterebbe applicare il Decreto Genova al Paese, prevedendo l’utilizzazione delle soglie Ue invece di quelle nazionali: questo, da solo, faciliterebbe la realizzazione delle opere pubbliche».

INVESTIMENTI IN CONNESSIONI
Andando ad analizzare i capitoli di spesa relativi alle connessioni, la Regione ha investito 1 miliardo 102,4 milioni di euro per la banda ultralarga, 4 milioni per i cammini, 51,8 milioni per le ciclovie, 34,4 milioni per la depurazione delle acque, 2,2 milioni per gli impianti a fune e 47,4 milioni in infrastrutture ferroviarie.

Più nel dettaglio delle tipologie di intervento, la fetta maggiore degli investimenti è andata sulle strade con una quota pari a 790,5 milioni di euro, 26,9 milioni sono stati destinati al rinnovo dei mezzi ferroviari e al trasporto pubblico locale, mentre 25,7 milioni è la quota riservata al rinnovo del parco automobilistico all’insegna della sostenibilità. Infine 10,2 milioni sono andati ai porti e 1,8 milioni alla wi-fi della costa.

INVESTIMENTI IN EDILIZIA
Sul fronte dell’edilizia il presidente regionale ha posto l’accento sui 515 milioni di investimenti per l’edilizia scolastica per interventi in oltre 500 strutture e sui 431 milioni per l’edilizia sanitaria nei quali spicca il cantiere del nuovo Salesi che infatti, sono andati in «muri», come ha precisato Ceriscioli operando un distinguo con quanto investito in tecnologia, ovvero 100 milioni di euro. Agli interventi antisismici è andata una quota pari a 22,2 milioni, all’edilizia residenziale 97,8 milioni e alla valorizzazione del patrimonio 48,8 milioni.

INVESTIMENTI IN DIFESA DEL TERRITORIO
Alla difesa del territorio la Regione ha assegnato 244 milioni, dei quali 52,7 milioni sono andati a costa e litorale, 18,5 milioni agli eventi alluvionali e 173,2 milioni alla prevenzione del rischio idrogeologico.

Il presidente regionale ha poi sottolineato la «buona distribuzione sul territorio», con la provincia di Macerata che vanta il primato anche in considerazione del sisma che ha comportato lo stanziamento di risorse maggiori, poi Ascoli Piceno che ha ottenuto invece l’ammontare maggiore di fondi pro capite, mentre Ancona con 563 milioni di euro è prima per i fondi ordinari stanziati.

Soddisfatta l’assessore Manuela Bora per l’attenzione data alla provincia di Ancona. L’assessore ha evidenziato inoltre che mancano all’appello tutti gli investimenti del bilancio di previsione 2020-2023, come i lavori per il Ponte San Carlo di Jesi che non sono inclusi e «che trovano, in questa legislatura, già risposte concrete. Segno di grande attenzione della Regione verso il territorio per tutta la durata della legislatura», poi ha ricordato le 4 piattaforme tecnologiche avviate a Jesi con l’obiettivo di aiutare le piccole imprese ad approcciarsi alla rivoluzione tecnologica con macchinari all’avanguardia e con ricercatori formati ad hoc.

Ceriscioli ha evidenziato la «quantità di risorse assolutamente significativa in grado di riattivare servizi e attività e qualificarli con impegno». «Risorse – prosegue – che permettono di ripartire nel caso del sisma, di mettere in sicurezza il territorio su temi sensibili come la salute e i bambini che vanno a scuola, e quelli strategici in termini di connessione e sviluppo».

Inoltre ha spiegato che «la gran parte delle risorse regionali è andata ai territori, come nel caso della banda larga che ha coinvolto soprattutto l’entroterra, fornendo un’opportunità di sviluppo alle imprese e ai cittadini, grazie ai servizi tramite internet. Come pure le risorse per la difesa del suolo, in maggior parte dirottate verso punti di criticità storica, rappresentati dagli investimenti sul Misa, sulla zona dell’Aeroporto di Falconara o del fiume Aspio».

Il consigliere regionale Gianluca Busilacchi si è detto orgoglioso per l’investimento operato per il cantiere del Salesi evidenziando che «la vera novità di questa legislatura è che sono stati trovati fondi, risultato di anni di buon governo e di volontà politica», mentre il consigliere regionale Enzo Giancarli ha invitato a non polemizzare sul fatto che alla provincia di Ancona sia andata la quota maggiore, dal momento che «ha un terzo degli abitanti della Regione», poi ha rimarcato lo sforzo in direzione della sostenibilità ambientale e sociale, oltre che per la banda ultra larga.

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