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Quarantena, passeggiate e autocertificazione: le regole spiegate dalla Polizia

Il primo dirigente della Polizia di Stato Cinzia Nicolini fa chiarezza sulle misure restrittive imposte dal decreto per limitare la diffusione dei contagi. Ecco tutto quello che c'è da sapere

ANCONA – Dall’uscita per fare la spesa, alla certificazione, fino allo sport all’aria aperta. Sono numerosi i dubbi che attanagliano la popolazione sulle misure restrittive imposte dal governo per limitare la diffusione del contagio da Coronavirus. In molti infatti non hanno ancora ben chiaro cosa è consentito fare e cosa invece è vietato specie dopo l’ultima direttiva che ha licenziato il nuovo modello di autocertificazione. Ma andiamo per ordine.

«Nel nuovo modulo si dichiara oltre alla ragione dello spostamento anche la non positività», spiega il primo dirigente della Polizia di Stato della Questura di Ancona Cinzia Nicolini. Per potersi muovere da casa infatti è necessario non essere positivi al virus, mentre è assolutamente vietata l’uscita per chi è in quarantena o per chi è positivo anche se asintomatico.

Il primo dirigente tiene a ribadire la necessità di restare a casa e di limitare gli spostamenti solo per esigenze di necessità, come per andare a lavoro, o per recarsi a fare la spesa alimentare o in farmacia, spesa che comunque va fatta negli esercizi il più vicino possibile alla propria abitazione e solo per necessità inderogabili.

L’obiettivo, osserva Cinzia Nicolini è quello di restringere al massimo gli spostamenti per evitare occasioni di contagio e di diffusione del virus in altre zone. Insomma più ci muoviamo nei pressi della nostra abitazione e più tutto resta circoscritto con la possibilità di uscire quanto prima da questa situazione.

Da sinistra il vice questore Cinzia Nicolini e il questore Giancarlo Pallini

«Dobbiamo sempre interrogarci su cosa potremo provocare con il nostro spostamento – sottolinea il primo dirigente della Polizia di Stato  – . Anche se è un sacrificio non uscire di casa e cambiare le proprie abitudini quotidiane, dobbiamo impegnarci tutti nel rispettare le regole, solo così tutto andrà bene e ci potremo risollevare quanto prima». «Siamo i primi ad essere esposti al contagio, ma dobbiamo fare il nostro lavoro – conclude -. Occorre ricordare che con il comportamento responsabile di ogni persona, siamo tutti meno vulnerabili».

Tra i dubbi più comuni c’è quello se si possa andare a fare una passeggiata intorno alla propria abitazione. Su questo Cinzia Nicolini è molto chiara «si può fare attività sportiva all’aria aperta, ma solo restando nel proprio Comune di residenza e il più vicino possibile alla vostra abitazione», per il resto meglio restare in casa, ad eccezione delle uscite per la spesa alimentare, per recarsi in farmacia o dal medico a patto che ci siano condizioni di urgenza: in questi casi se i negozi sono raggiungibili a piedi dalla propria abitazione allora si può andare a patto però di avere con se un documento con il quale si possa essere identificati dalle forze dell’ordine in caso di controlli.

Attenzione perché anche dal medico si può andare solo in caso di estrema necessità e dimostrando il motivo della visita, così come anche nel caso di visite specialistiche e analisi cliniche. In questo caso sul modulo dell’autocertificazione si dovrà indicare oltre alla ragione dello spostamento (visita) anche il nome e l’indirizzo del medico. Preferibile piuttosto che recarsi di persona nell’ambulatorio del proprio medico contattarlo telefonicamente e se è necessaria la visita meglio fissare un appuntamento in modo da evitare il rischio di assembramenti che sono vietati.

Quando ci si reca al supermercato o al negozio di alimentari per la spesa o in farmacia è obbligatorio rispettare la distanza di sicurezza e cioè tenersi ad almeno un metro dalle altre persone ed uscire al massimo in due persone. Meglio sarebbe andarci muniti di mascherina protettiva. In auto si può viaggiare in non più di due persone, usando l’accortezza di non sedersi vicini, ma uno davanti e uno dietro. Chi esce di casa per portare a spasso il cane non deve restare fuori troppo a lungo e nelle aree verdi bisogna evitare di avvicinarsi alle altre persone.

Chi va al lavoro può uscire dalla sede o dall’ufficio solo per «comprovati motivi» cercando di non incontrare altre persone e in ogni caso osservando la distanza di sicurezza (almeno un metro). Anche in questo caso sarebbe meglio indossare la mascherina.

Gli anziani dai 75 anni in su devono restare a casa e possono ricevere visite dai parenti più stretti sono per portare farmaci o la spesa. Il visitatore dovrebbe indossare però guanti e mascherina, stando attenti ad evitare i contatti fisici per non trasmettere a questa fascia di popolazione che è la più a rischio.

Le misure restrittive vietano gli spostamenti fuori dal proprio Comune, di residenza ad eccezione di comprovati motivi di lavoro o per accudire un parente non autosufficiente. Per questa ragione non si può andare nelle seconde case ad eccezione che per ragioni di necessità come guasti.

Che succede se si violano le norme? Chi viene colto fuori dalla propria abitazione senza un «comprovato motivo» rischia dalla sanzione fino a 206 euro alla denuncia con arresto fino a tre mesi, mentre chi è sorpreso a violare la quarantena rischia una denuncia per procurata epidemia che può prevedere anche il carcere fino a 12 anni oltre ad altri reati per aver messo a rischio la salute pubblica. Il nuovo modulo è scaricabile sul sito del Ministero dell’Interno al link.

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