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Il Prefetto D’Acunto ai saluti: «Mi sono affezionato a questi luoghi»

Dopo cinque anni trascorsi alla guida della Prefettura di Ancona, dal primo aprile si congeda chiudendo una carriera quarantennale contrassegnata da importanti incarichi e onorificenze

Il Prefetto di Ancona Antonio D'Acunto (immagine di repertorio prima della pandemia)

ANCONA – «Abbiamo avuto una riduzione intorno al 30 per cento dei reati generali». Il Prefetto di Ancona Antonio D’Acunto traccia un bilancio della sua attività, prima del congedo che avverrà fra pochi giorni, il primo aprile, dopo una carriera quarantennale.

Dalla sua nomina, avvenuta il 23 dicembre 2015, assumendo le funzioni l’11 gennaio 2016, «non era previsto che rimanessi ad Ancona per cinque anni – racconta – , e alla fine mi sono affezionato a questi luoghi».

Prima di approdare nel capoluogo marchigiano D’Acunto ha ricoperto prestigiosi incarichi nel Gabinetto del Ministro dell’Interno. Fra questi spiccano il ruolo di segretario del Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, di dirigente dell’Ufficio delle Autonomie Locali e Affari Elettorali.

Inoltre ha ricoperto il ruolo di esperto in numerose assemblee ONU in materia di tossicodipendenze, ed è stato componente della segreteria del Comitato Italia – Stati Uniti per la lotta alla droga, alla criminalità organizzata ed al terrorismo internazionale.

Parlando della sua attività ha espresso «ampia soddisfazione per il raggiungimento di risultati molto elevati sotto il profilo della sicurezza» e i numeri non fanno che confermare l’intensa attività di controllo eseguita sotto la sua egida.

Dai 14mila reati del 2018, si è passati a 13mila nel 2019, per arrivare a 110mila nel 2020, con una riduzione importante «dei fatti delittuosi, inclusi furti e rapine».

Importante l’attività compiuta durante la fase emergenziale della pandemia di covid-19, che si è tradotta «in una serie di controlli molto intensi con grande coordinamento delle forze di Polizia e grande impegno da parte di queste forze» che hanno controllato 441.981 persone dal marzo 2020 al 23 marzo 2021, sanzionandone 4945 e denunciandone 16.

Ad essere passati al setaccio sono stati anche 147.161 esercizi commerciali, 66 dei quali sono stati sanzionati e 15 chiusi provvisoriamente.

La Prefettura di Ancona è rimasta sempre aperta dall’inizio della fase emergenziale, come sottolinea D’Acunto, per «assicurare la presenza degli uffici» e il coordinamento delle altre prefetture della regione.

Cosa le rimarrà di questa esperienza nelle Marche? «Il territorio è molto bello, mi piace e ho conosciuto molte persone. Le Marche è una regione che deve migliorare, in particolare Ancona, nei collegamenti, perché altrimenti si rischia di rimanere isolati».

Numerose le onorificenze di cui è stato insignito il prefetto di Ancona, tra queste Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, – medaglia d’oro della Croce Rossa Italiana, cittadinanza onoraria del comune di Trecastelli (Ancona) conferita il 27 aprile 2018, cittadinanza onoraria del comune di Staffolo (Ancona) conferita nel settembre del 2020 e sempre a Staffolo ha ricevuto nel 2019 il Premio “Verdicchio d’Oro”, di cultura enologica.

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