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Ponte del 25 Aprile, Federalberghi: «Rispetto all’anno scorso un’affluenza maggiore di circa il 10%»

Negli hotel per ora non ci sono disdette nonostante il maltempo e le previsioni di affluenza sono rosse

ANCONA – Nonostante il freddo e il tempo che continua ad essere ancora perturbato «nelle strutture alberghiere delle Marche non sono arrivate per ora disdette alle prenotazioni» per i ponti di primavera (25 Aprile e 1° Maggio). Lo conferma Emiliano Pigliapoco, consigliere regionale Federalberghi Confcommercio Marche. L’associazione di categoria parla di «un numero maggiore di prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso», un dato che fa ben sperare.

Chiaro che il fattore meteo potrebbe incidere sul turismo dei ponti con disdette dell’ultimo minuto «nel caso in cui il tempo non dovesse reggere, ma per ora per giovedì non sono previste precipitazioni o fenomeni che potrebbero scoraggiare le partenze».

Le previsioni di occupazione negli hotel per ora si aggirano attorno al 70-80%, un dato che con il meteo complice può solo migliorare» grazie ai 4,1 milioni di italiani che si muoveranno tra il 25 aprile il 2 maggio (stima Federalberghi nazionale), da segnalare che gli anconetani, grazie anche alle festività patronali (San Ciriaco potranno addirittura allungare il ponte fino al 4 maggio. «Prevediamo che ci sarà molta gente in giro – dice Pigliapoco – e molti arriveranno anche nelle Marche».

A sorpresa, grazie alla neve scesa sui Sibillini, nel weekend appena trascorso hanno riaperto gli impianti da sci a Bolognola e Frontignano, e con le nuove precipitazioni in vista, il ponte del 25 Aprile potrebbe regalare ancora delle discese sulle piste. Buone quindi anche le previsioni di affluenza per le località sciistiche delle Marche e per l’entroterra.

«Rispetto all’anno scorso – prosegue Pigliapoco – prevediamo un’affluenza maggiore nelle strutture alberghiere di circa il 10%». Ma che tipo di accoglienza cerca il turista che arriva nelle Marche. «Vanno per la maggiore gli hotel con centro benessere – spiega – per il desiderio di spezzare la routine e poi le strutture presenti nelle città, nei borghi, nella costa e immerse nei luoghi a contatto con la natura» conclude.

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