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Pdl del Pd alle Camere, Consiglio regionale unanime per alzare la spesa sanitaria a 7,5% del Pil

Obiettivo: potenziare il servizio sanitario pubblico attraverso una dotazione adeguata di risorse finanziarie e di personale. La prossima settimana in Aula approderà il Bilancio regionale

Consiglio regionale (immagine di repertorio)

ANCONA – Via libera unanime in Consiglio regionale nella seduta di ieri – 12 dicembre – alla proposta di legge alle Camere presentata dal capogruppo regionale del Pd Maurizio Mangialardi, sottoscritta anche dai capigruppo di maggioranza e opposizione, per innalzare al 7,5% la spesa sanitaria in rapporto al Pil.

Una pdl che, se approvata da Camera e Senato, ha spiegato il dem Mangialardi, «consentirebbe di incrementare il Fondo Sanitario Nazionale di 4 miliardi all’anno per i prossimi cinque anni. Ciò significherebbe aumentare le risorse a disposizione per la sanità pubblica di 4 miliardi di euro per il 2023, 8 miliardi per il 2024, 12 miliardi per il 2025, 16 miliardi per il 2026 e 20 miliardi annui a decorrere dal 2027».

Obiettivo: potenziare il servizio sanitario pubblico attraverso una dotazione adeguata di risorse finanziarie e di personale. «Un’approvazione – ha proseguito il dem – che arriva al momento giusto, visto che il Parlamento sta ancora discutendo la legge di Stabilità varata dal governo Meloni e potrebbe adottare questo provvedimento già a partire da quest’anno. Analoghi testi di legge sono stati approvati anche dalle Regioni Piemonte, Emilia Romagna e Toscana: una forte spinta dal basso che lancia un messaggio chiaro dai territori al Governo. Una bella opportunità, dunque, che spero le forze politiche presenti in Parlamento non si lasceranno sfuggire».

«Abbiamo vissuto e stiamo vivendo tuttora la stagione dei tagli, dei tetti di spesa, del blocco del turnover, della diminuzione del personale medico e infermieristico – ha detto -, nel contesto di un progressivo invecchiamento della popolazione che porta con sé un aumento della domanda di buona sanità. Bisogna essere onesti: rispetto a questo definanziamento nessun partito può autoassolversi e dichiararsi innocente perché tutti i governi hanno tagliato la spesa sanitaria, compreso quello di oggi guidato dalla Meloni. Dal 2010, il servizio sanitario nazionale ha perso 25mila operatori a causa del tetto di spesa sul personale sanitario fissato già nel 2004 e 37 miliardi di euro: una cifra che, per una mera coincidenza, corrisponde a quel 2% del Pil che il governo potrebbe chiedere all’Unione Europea tramite la linea di credito sanitario all’interno del Mes».

La prossima settimana in Aula approderà il Bilancio regionale che potrebbe vedere circa 100 milioni di euro di risorse statali in meno nel triennio 2024-2026, circa 24 milioni nel 2024 (circa la metà, 12,2 relativi all’aumento dei contratti pubblici), un capitolo di spesa che però la giunta pensa di poter recuperare a seguito di un emendamento nazionale.

Il Gruppo Assembleare del Pd ha presentato una proposta di legge per estendere il rimborso spese anche per i pazienti marchigiani affetti da malattie rare. Una innovazione legislativa ha spiegato la prima firmataria Anna Casini «che abbiamo introdotto perché per i pazienti (e loro familiari) affetti da malattie rare che nelle Marche non trovano adeguata assistenza, non è possibile rimborsare spese di viaggio e di soggiorno. In caso di minori, si prevede inoltre l’estensione del rimborso viaggio anche per un familiare. Una legge di civiltà che colma un vulnus normativo esistente nella nostra regione – ha aggiunto la dem – che ha trovato subito accoglimenti anche dalla maggioranza dei colleghi del Partito Democratico».

Casini ha ricordato che a livello nazionale con il governo Pd era stata emanato il cosiddetto testo unico sulle malattie rare del quale ad oggi mancano però i decreti attuativi, per questo «con la nostra proposta vogliamo anche indirettamente sollecitare il governo Meloni affinché provveda a dare seguito a una legge giusta e necessaria per l’Italia».

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