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Pandemia e carenza di sanitari, Acquaroli al governo: «Provvedimenti basati sulle forze che abbiamo realmente»

Il presidente della Regione Marche parlando con i giornalisti è intervenuto sulla gestione della pandemia e sul rischio di passaggio in zona arancione che potrebbe slittare a dopo il 17 gennaio

ANCONA – «Il ritorno in classe comporterà la messa in movimento di una massa enorme di persone, nelle scuole e nel trasporto pubblico locale: questi due aspetti ci preoccupano». Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli sulla ripresa delle lezioni in presenza, scattata il 7 gennaio nelle Marche, e il 10 nel resto d’Italia.

«Nella conferenza delle Regioni avevamo chiesto al governo di valutare anche uno spostamento del rientro in classe di qualche settimana, magari recuperando una “coda” a fine anno, non necessariamente ricorrendo alla Dad».

«La nostra regione – ha aggiunto – comprende le difficoltà però crediamo che tenere sotto controllo la curva pandemica in questo momento della stagione possa essere molto importante: questo non è stato valutato in maniera positiva dal governo centrale, ne prendiamo atto e cerchiamo di gestire con le nostre forze la situazione attuale».

Il governatore nel precisare «stiamo mettendo in campo tutte le energie che abbiamo a disposizione come sistema sanitario regionale» è tornato a rimarcare le difficoltà legate alla carenza di personale sanitario.

Con l’escalation di contagi, che vedono numeri di gran lunga superiori rispetto a quelli di un anno fa, quando già con «500-600 positivi eravamo in difficoltà», occorre considerare, fa notare Acquaroli che «quando questi numeri si moltiplicano a 3mila persone in un giorno, la mole di contatti da tracciare diventa enorme, ma il numero di persone che lavorano al tracciamento è sempre lo stesso» così come «le risorse sono sempre quelle».

Insomma se «il tracciamento rischia di avere una condizionamento forte» alla stessa maniera la carenza di sanitari influenza anche «altre strategie che stiamo portando a termine con convinzione come lo screening scolastico della popolazione delle elementari e medie, che verrà fatto anche alle superiori: fare uno screening significa interrompere un’altra azione, un altro servizio che si stava mettendo in campo».

Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche

Secondo il presidente il governo «dovrebbe prendere atto delle forze che le Regioni possono mettere in campo e fare i provvedimenti basati e ponderati sulle forze che abbiamo realmente, altrimenti significa chiederci delle prestazioni che siamo in difficoltà nell’erogare».

Facendo il punto sulla pandemia, ha sottolineato che la situazione è ben diversa da quella di un anno fa: «Per fortuna quest’anno non abbiamo una riconversione delle strutture ospedaliere. Abbiamo una sanità ordinaria, con la rete ospedaliera, con interventi programmati che sono tutti in esecuzione» anche se «una piccola parte viene riconvertita per curare il Covid».

Sentito sul rischio di zona arancione, fa notare che il trend di ospedalizzazione nei reparti di area medica si sta abbassando e che dunque il passaggio, stimato per metà mese, potrebbe invece slittare a dopo il 17 gennaio, anche se si tratta solo di ipotesi.

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