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Ancona, ordinanza anti-bivacchi: senza fissa dimora presenta ricorso al Tar Marche con l’associazione Avvocato di Strada

Il ricorso è stato depositato un paio di giorni fa, dopo che l'uomo si era rivolto all'associazione per contestare l'ordinanza che riguarda alcune zone del Comune di Ancona

Senza tetto (immagine Foto di JOSE ALMEIDA da Pixabay)

ANCONA – Un uomo italiano senza fissa dimora ha presentato ricorso al Tar insieme all’associazione Avvocato di Strada Onlus contro l’ordinanza anti-bivacchi del comune di Ancona. Il ricorso è stato depositato un paio di giorni fa, dopo che l’uomo si era rivolto all’associazione. La notizia è stata anticipata da Il resto del Carlino.

«Questa ordinanza – spiega Daniele Valeri, coordinatore dell’associazione Avvocato di Strada Onlus che difende l’uomo insieme alla collega Roberta Sforza – veicola un messaggio di colpevolizzazione della povertà: chi dorme in strada è perché non ha mezzi per avere un posto dove vivere dignitosamente».

Inoltre Valeri sottolinea come «il concetto di sanzione preveda una colpevolezza, il senso del ricorso al Tar delle Marche è quello di far emergere la necessità di adottare verso le persone senza fissa dimora strumenti di cura e sostegno piuttosto che strumenti repressivi».

Oltretutto, fa notare Daniele Valeri, si tratta di «sanzioni che nessuno pagherà mai perché chi vive in strada non ha i mezzi per pagare e, dietro ogni sanzione, c’è un lungo lavoro che comporta costi per la collettività». L’Avvocato di Strada parla di «discriminazione operata tra le persone» e che «riguarda solo alcune zone della città e non altre: ad esempio si può dormire su una panchina del parco di Posatora ma non della Cittadella».

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