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Ancona, l’odissea del Bar del Duomo verso la fine. Ad ottobre riparte il cantiere. Riapertura a luglio 2023

Individuate tre ditte per i lavori di ristrutturazione. Lo storico locale si affaccia sul porto di Ancona vicino alla riapertura

Ex bar del Duomo ad Ancona

ANCONA – Si vede la luce in fondo al tunnel. Il Bar del Duomo vicino a far ripartire il cantiere per la ristrutturazione. Il gestore Antonio Ambrosio, già titolare del ristorante Il Giardino, avrebbe infatti individuato tre imprese edili a cui affidare il lavoro. Trovato l’accordo economico, sulla base dei preventivi che le tre aziende starebbero formulando, il resto è solo questione di tempi tecnici per l’avviamento del cantiere. «Spero di far partire tutto entro ottobre – auspica Ambrosio – dopodiché, considerati 7 mesi di lavori ed eventuali ritardi che normalmente accadono, conto di inaugurare per luglio 2023». 

Gli intoppi

La storia della riapertura del Bar del Duomo sembra un’odissea. L’ultimo intoppo neanche due mesi fa, quando sembrava che i lavori per la ristrutturazione dell’immobile stessero per riprendere. E invece no. Le ditte precedentemente individuate non erano in possesso del requisito OG2, ovvero un patentino che abilita l’impresa edile ad eseguire lavori di ristrutturazione o manutenzione di beni immobili sottoposti a tutela ambientale e culturale. A richiedere tale specifica, infatti, è la Soprintendenza in merito al lavoro di restauro delle mura perimetrali della struttura dove risorgerà il Bar del Duomo.

Prima ancora l’ostacolo era la difficoltà nel trovare imprese edili a cui affidare il lavoro negli ultimi due anni, in quanto la maggioranza delle ditte sono state assorbite dagli incarichi presi con il Bonus 110. E poi la difficoltà nel reperire le materie prima, in particolare l’acciaio di cui la nuova struttura del bar necessita particolarmente. Insomma un labirinto di impedimenti che ha fatto slittare continuamente l’avvio del cantiere. Per non parlare delle sventure in cui la riapertura del locale è incorsa negli ultimi 13 anni. Adesso, facendo i dovuti scongiuri, sembra che tutto possa essere lasciato alle spalle. E la luce in fondo al tunnel appare un po’ meno fioca rispetto a prima. 

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