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Il nuovo governo Draghi visto dai politici marchigiani, ecco i commenti

Ha appena giurato il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi. Abbiamo raccolto pareri e umori dei politici e parlamentari marchigiani sul nuovo esecutivo

Mario Draghi (Photo: Raul Mee EU2017EE)

02ANCONA – Ha giurato poco fa il nuovo governo guidato dall’ex presidente della Bce (Banca Centrale Europea) Mario Draghi. Una squadra, quella del nuovo esecutivo, a impronta politica, con 23 ministri, 15 dei quali politici e 8 tecnici. Quattro i ministeri in quota Movimento 5Stelle con la riconferma di Di Maio, Patuanelli, D’Incà e Dadone (anche se solo Di Maio e d’Incà restano nei ministeri che avevano già). Tre in ministri in quota Pd (Franceschini e Guerini riconfermati e Orlando), 3 alla Lega (Giorgetti, Stefani e Garavaglia), 3 per Forza Italia (Brunetta, Gelmini e Bernini), 1 per Leu con la riconferma del ministro Speranza e 1 per Italia Viva, dove viene riconfermata Bonetti.

La squadra del presidente del Consiglio Mario Draghi
Luciana Lamorgese ministro dell’Interno; Luigi Di Maio (M5S) ministro degli Esteri; Daniele Franco (tecnico) ministro dell’Economia; Giancarlo Giorgetti (Lega) ministro dello Sviluppo Economico; Marta Cartabia (tecnico) ministro della Giustizia; Roberto Cingolani (tecnico) ministro della Transizione ecologica; Stefano Patuanelli (M5S) ministro per le Politiche agricole; Roberto Speranza (Leu) ministro della Salute; Lorenzo Guerini (Pd) ministro della Difesa; Andrea Orlando (Pd) ministro del Lavoro; Vittorio Colao (tecnico) ministro dell’Innovazione e della Transizione digitale; Enrico Giovannini (tecnico) ministro dei Trasporti; Patrizio Bianchi (tecnico) ministro dell’Istruzione; Dario Franceschini (Pd) ministro della Cultura; Elena Bonetti (Italia Viva) ministro della Famiglia; Federico D’Incà (M5S) ministro per i Rapporti con il Parlamento; Maria Cristina Messa ministro dell’Università; Renato Brunetta (Forza Italia) ministro della Pubblica Amministrazione; Maria Elena Gelmini (Forza Italia) ministro per le Autonomie; Mara Carfagna (Forza Italia) ministro per il Sud e la coesione territoriale; Fabiana Dadone (M5S) ministro per le Politiche giovanili; Erika Stefani (Lega), ministro per le Disabilità; Massimo Garavaglia (Lega) ministro per il Turismo e infine Roberto Garofoli (tecnico) sottosegretario alla presidenza del Consiglio.

Abbiamo chiesto agli esponenti politici e ai parlamentari marchigiani che ne pensano, ecco cosa ci hanno detto.

Mauro Coltorti (M5s): «Parità di genere assente e rappresentanza del sud risibile, le prime mosse di Draghi sono alquanto deludenti»

Mauro Coltorti, presidente della Commissione Lavori Pubblici del Senato

Amaro il commento del senatore marchigiano del Movimento 5 Stelle Mauro Coltorti, che rimarca la «posizione responsabile» assunta dai pentastellati, in vista anche del Recovery Plan e dunque «della difficoltà di andare a nuove elezioni in questo periodo». Nessun voltagabbana per restare “in sella” come qualcuno li ha accusati: «Spero che le persone si rendano conto di cosa significhi per noi del Movimento sostenere un governo di unità nazionale a guida Mario Draghi – spiega -. Sebbene negli ultimi anni alla guida della Bce abbia avviato politiche di sostegno all’Europa in passato aveva sostenuto un lungo periodo di privatizzazioni che aveva condotto all’alienazione di tanti asset strategici ed importanti per il paese».

Secondo Coltorti «confluire in un governo in cui sono rappresentate tutte le forze politiche significherebbe perdere la possibilità di portare avanti il miglioramento del paese per cui siamo stati votati. Significherebbe anche trovarsi al governo con gruppi politici che abbiamo sempre combattuto di cui abbiamo criticato gli stessi principi liberisti, oltre che i comportamenti dei singoli rappresentanti. E’ una scelta divisiva come ha dimostrato il risultato della consultazione con solo il 60% dei voti a favore del sostegno (sulla piattaforma Rousseau ndr). E oggi la lista dei ministri non ha certo aiutato. Accanto a ministri competenti ce ne sono alcuni di cui l’Italia ha già avuto modo di verificare le scarse capacità».

Il senatore pentastellato, entrando nel merito della squadra di governo, spiega «stupisce che Draghi non ricordi che Brunetta, la Gelmini, la Carfagna facevano parte di un governo che lui commissionò quando era a capo della Bce. Nel governo la parità di genere è assente e la rappresentanza del sud risibile. Le prime mosse di Draghi sono dunque alquanto deludenti almeno per noi. Vedremo come si articolerà il programma. Vedremo se l’aureola di “santità” di cui è stato circondato dai media si concretizzerà nei fatti. Draghi ha avuto il nostro appoggio ma non è assolutamente una delega in bianco. Sosterremo questo governo solo se si muoverà per migliorare il paese ed assicurare un futuro equo e sostenibile a chi ci vive».

Mario Morgoni (Pd): «Compagine è di alto profilo, occasione per gettare le basi per un futuro più rassicurante»

Mario Morgoni
Mario Morgoni, parlamentare Pd

Il deputato del Pd Mario Morgoni si dice «Sono fiducioso che il governo Draghi possa fare un buon lavoro nell’ interesse del paese. La compagine è di alto profilo, abbiamo l’occasione di gettare le basi per un futuro più rassicurante per il nostro paese dentro il quadro di un’Europa più forte e unita. Anche alla politica questo governo offre l’opportunità di riscattarsi dall’asservimento alle convenienze e agli interessi di parte e agli umori dell’opinione pubblica. Sarebbe una buona notizia non solo per la politica l’amore anche per il paese».

Riccardo Augusto Marchetti (Lega): «Abbiamo anteposto il bene del Paese alle divergenze e antipatie politiche»

Riccardo Marchetti, commissario regionale della Lega

«Con la convinzione che questo non possa né debba essere il tempo dell’egoismo, abbiamo dichiarato da subito la nostra fiducia al professor Draghi – commenta il commissario regionale della Lega e deputato Riccardo Augusto Marchetti – . Abbiamo anteposto il bene del Paese alle divergenze e antipatie politiche. L’Italia adesso ha bisogno di concretezza: per costruire servono fatti, le sterili polemiche non fanno che avvelenare il futuro della Nazione. Noi siamo pronti: la Lega c’è e, come sempre, è dalla parte degli italiani». Infine aggiunge che i ministri della Lega «sapranno fare la differenza con la loro serietà e competenza».

Massimo Montesi (Articolo Uno): «Governo spostato a destra, ma abbiamo peso e maggioranza parlamentare»

Massimo Montesi, coordinatore regionale di Articolo Uno, con il Ministro della Salute Roberto Speranza

Massimo Montesi Articolo Uno ritiene che «in parlamento l’alleanza» Pd, 5 Stelle e Leu «sarà determinante». «Non ci sono governi tecnici – spiega, ma politici. Questo è più spostato a destra certo, ma nel quale abbiamo peso e maggioranza parlamentare. La riconferma di Speranza ed anche di altri ministri significa dare continuità all’azione del precedente governo». Gli obiettivi del governo Draghi, secondo Montesi sono quelli di «superare la situazione dell’emergenza sanitaria, economica e sociale, approvare il Recovery Plan, eleggere il presidente e lavorare a consolidare l’alleanza per dare una prospettiva progressista al paese».

Emanuele Prisco (Fdi): «Un esecutivo di compromesso e continuità che rispolvera buona parte dei ministri di Conte»

Emanuele Prisco, commissario regionale di Fratelli d’Italia e il governatore Francesco Acquaroli

Critico Emanuele Prisco di Fratelli d’Italia: «Le grandi aspettative degli italiani sull’ipotesi di un governo dei ‘migliori’ in risposta all’appello del Capo dello Stato per fare fronte alla drammatica situazione dell’Italia si infrange nella fotografia di un esecutivo di compromesso e continuità che rispolvera buona parte dei ministri di Conte. Mi chiedo – prosegue – se i cittadini, gli imprenditori, i lavoratori e tutte le persone in difficoltà si sentano rassicurate dall’immagine che vedono. Noi saremo l’opposizione libera, costruttiva e responsabile perché una democrazia senza opposizione non potrebbe esistere».

Piergiorgio Carrescia (Italia Viva): «Non è un Governo legato ad una formula politica e nessuno è determinante»

Piergiorgio Carrescia insieme all’ex ministra Teresa Bellanova in occasione del confronto con il mondo della pesca ad Ancona

«E’ un Governo con diversi Ministri di grande valore e rispetto ai precedenti di questi ultimi tre anni ha un presidente del Consiglio autorevole e capace di affrontare e risolvere i problemi  – dichiara Piergiorgio Carrescia, membro dell’Assemblea Nazionale di Italia Viva – . Non è un Governo legato ad una formula politica e nessuno è determinante. Italia Viva conferma la Ministra Bonetti che è stata con Teresa Bellanova una delle poche a brillare nel precedente Governo. Renzi ha il merito di questa svolta di qualità e di aver aperto nuovi scenari in un sistema impaludato e ridotto solo a veti e steccati. La destra si è divisa, è emersa una linea europeista nella Lega, il M5S si è spaccato, il Pd deve aprire un dibattito sulla validità di accordi strutturati con i grillini allo sbando, sono andati a casa il Presidente del Consiglio e diversi Ministri inadeguati e ora l’Italia è guidata da un premier come Draghi di rilievo internazionale. Draghi ha dovuto trovare un equilibrio fra tecnici e politici e con i numeri in Parlamento. Italia Viva ha un Ministro in meno di prima ma ha apprezzato responsabilmente la sintesi del nuovo Presidente e non reclama, come ha fatto subito qualcun altro posti e poltrone ma chiede solo che adesso he ci sono le condizioni si diano risposte adeguate per le vaccinazioni, il rilancio dell’economia e dell’occupazione, l’utilizzo dei fondi del Recovery».

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