Ancona-Osimo

Natale tempo di truffe online. E fioccano le richieste di donazioni. Polizia postale: «Attenzione ai social»

Il cybercrime si organizza nei periodi delle feste per mettere a segno i suoi colpi e nelle Marche cresce del +9,3%. I consigli per difendersi

ANCONA – A Natale si sa siamo tutti più buoni, ma anche il cybercrime lo sa e si organizza per mettere a segno i suoi colpi. Quale periodo migliore per far leva sulla generosità e sul desiderio di dare una mano a chi ha bisogno, oppure per colpire durante l’acquisto dei regali?

A confermare che il Natale sia un periodo a rischio con oltre 160mila persone all’anno vittime di truffe e frodi on line in Italia,  una media di 450 al giorno, è l’ultima analisi condotta da Uecoop. Dai dati emerge che fra il 2013 e il 2017 nel nostro paese truffe e frodi online sono cresciute del +16,7%, mentre nelle Marche l’incremento è stato del +9,3%.

Tra le più frequenti, il versamento di anticipi per prodotti che non verranno mai spediti, per sistemazioni in case vacanze inesistenti oppure per l’acquisto di auto con il venditore che però si dilegua con l’acconto in tasca. Poi le ben note truffe per intercettare i codici di accesso di conti correnti o carte di credito, tramite comunicazioni fraudolente inviate in apparenza dalla propria banca, dalla posta e addirittura dall’Agenzia delle Entrate.

Ma in questo periodo fioccano anche le richieste di donazioni e le romantic scam, ovvero quelle truffe dove la persona fingendo intenzioni romantiche nei confronti di una potenziale vittima, dopo averne guadagnato la fiducia, tenta di indurre «la persona generosa, soprattutto se ha superato gli “anta” a fare donazioni – spiega la dirigente della polizia postale e delle comunicazioni delle Marche, Cinzia Grucci -. Richieste che però diventano sempre più insistenti e importanti, con la storia sempre più drammatica e lacrimosa, finché la vittima non si accorge di essere stata presa in giro».

Una tipologia di truffa che si muove soprattutto tramite approcci sui social network. «La raccomandazione che vale tutto l’anno ma a maggior ragione in questo periodo – spiega la dirigente della polizia postale – è quella di non fornire troppi dati personali, né documento di identità perché né banche, né poste o siti di acquisto online, tanto meno i social, chiedono il documento di identità. Se viene fatta questa richiesta c’è qualcosa che non va».

Primo dirigente della Polizia postale Cinzia Grucci

È sempre bene ricordare che ladri e truffatori in qualche modo ci osservano, quindi meglio evitare di mettere troppe informazioni personali sui social. «Spesso è l’obiettivo che fa anche il truffatore – evidenzia la Grucci -, per questo se forniamo troppi indizi, agevoliamo sicuramente l’opera del malintenzionato».

Ma i raggiri natalizi che riguardano l’acquisto dei regali ruotano soprattutto intorno ai prodotti informatici, specie alla telefonia, che fa davvero gola ai malintenzionati del web, così come ai «piccoli elettrodomestici di lusso e ai prodotti per la riproduzione musicale come ad esempio gli equalizzatori», precisa la Grucci.

Come evitare dunque di prendersi il cosiddetto “pacco” a Natale?
«È meglio non mettersi davanti al pc la sera quando si è stanchi e le difese sono più abbassate – precisa la dirigente della polizia – . Verificare sempre dove si sta acquistando e utilizzare i siti noti, ovviamente dopo averli verificati perché spesso sono dei cloni magari di recente creazione e per questo non sono stati ancora individuati. Mai andare in trattativa privata perché un truffatore la utilizza per far perdere le proprie tracce e per non fornire garanzie. Ricordiamoci – prosegue – che l’acquisto a distanza è tutelato da norme specifiche: ci sono 14 giorni di ripensamento anche quando il prodotto è conforme alla nostra richiesta. Il rischio andando in trattativa privata o in siti di dubbia provenienza è quello che le tutele non siano presenti perché non si tratta di “business to consumer”, ma di “consumer to consumer” e quindi le tutele sono affievolite».

Ma una volta rimasti vittime della truffa che fare?
«Si può sporgere denuncia online sul sito della polizia postale, commissariatodips – spiega la Grucci -, anche se poi per completare l’iter ci si dovrà rivolgere al commissariato del proprio territorio, ma così si evitano code e si accorciano i tempi della procedura».

Meglio comunque prevenire che curare. Per ridurre i rischi si possono seguire alcune semplici regole: utilizzare software e browser completi ed aggiornati, dotarsi di un buon sistema antivirus. Inoltre dare la preferenza ai siti ufficiali e conosciuti, tenere gli occhi aperti in caso di offerte troppo convenienti e  controllare le eventuali recensioni di altri acquirenti.
Per il pagamento meglio usare carte di debito o di credito ricaricabili e se possibile, scegliere sempre una spedizione tracciata e assicurata.

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