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Micam, Antonini: «Il futuro del calzaturiero passa per digitalizzazione e sostenibilità»

L'assessore regionale all'evento a Milano dedicato alle calzature ha parlato dei bandi a disposizione

ANCONA – «Il futuro del settore calzaturiero passa per la digitalizzazione e la sostenibilità». Lo dice l’assessore con deleghe economiche Andrea Maria Antonini. Un tema che è stato anche al centro del convegno, organizzato dalla Regione Marche, in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e dell’Azienda speciale camerale Linea, all’apertura della 97esima edizione del Micam di Milano.

Presenti, tra gli altri, il consigliere regionale Marco Marinangeli e il direttore del Dipartimento Sviluppo Economico Stefania Bussoletti. La partecipazione regionale è stata contraddistinta dall’adesione di 98 imprenditori marchigiani, con uno stand istituzionale allestito nel Padiglione Uno di Fieramilano (Rho). L’incontro, evidenzia l’assessore alle Attività produttive Antonini, «ha rappresentato un importante momento di condivisione e di progettualità sul futuro del distretto calzaturiero, ora più che mai chiamato a confrontarsi con le evoluzioni in atto tra digitale, ecosostenibilità e prospettive green».

Andrea Maria Antonini al Micam

Una riflessione e un confronto sviluppati all’interno del prestigioso Salone Internazionale della calzatura che, da decenni, rappresenta un evento di riferimento per gli operatori del comparto a livello internazionale e che quest’anno ospiterà, fino al 22 febbraio, oltre 900 brand, di cui la metà stranieri. Da anni, riflette l’assessore, «il Micam rappresenta un’importante vetrina per il Made in Marche: un’occasione centrale di business e volano di grande rilevanza per il nostro distretto calzaturiero che sappiamo essere un’eccellenza del tessuto economico marchigiano, leader a livello mondiale per lavoro manuale, artigianalità, creatività e qualità di prodotto».

Nel suo intervento al convegno, Antonini ha evidenziato come la Regione lavori per «rafforzare la filiera marchigiana della moda, favorendone un riposizionamento all’insegna della competitività nazionale e internazionale». La strada intrapresa è quella della «sostenibilità e diversificazione dei mercati di sbocco, in risposta ai fenomeni regressivi che hanno caratterizzato il sistema industriale locale, in generale, e il comparto della moda, in particolare. La formazione diventa, allora, un tema di fondamentale importanza, così come la necessità di continuare a investire sull’accompagnamento all’innovazione e alla transizione digitale delle imprese del distretto: un passaggio indispensabile per affrontare le nuove sfide di un mercato internazionale stretto e competitivo. Grazie alla nuova programmazione, abbiamo emanato lo scorso 10 maggio – poi prorogato al 16 ottobre – un primo bando da 45 milioni di euro, incentrato sui temi della ricerca industriale; primo passo di un percorso che deve portare le nostre aziende a essere presenti sul mercato con prodotti innovati e altamente competitivi e che ha visto la presentazione di oltre 400 progetti».

L’assessore ha poi richiamato il bando regionale, pubblicato nel dicembre scorso, con una dotazione complessiva di 28 milioni di euro (di cui 5 dedicati al settore moda), che sostiene progetti di innovazione e di diversificazione dei prodotti o dei servizi. L’innovazione di prodotto nel Fashion è, infatti, «una necessità per intraprendere il cammino della Twin Transition (l’innovazione tecnologica legata alla sostenibilità ambientale), da cui non si può prescindere, visto l’impatto che il tecnologico e il digitale hanno sulla catena di valore del comparto». L’assessore Antonini ha anche anticipato la prossima uscita di un ulteriore bando a supporto delle strategie di internazionalizzazione: «Metteremo subito a disposizione oltre 10 dei 29 milioni di euro che il Por Fesr 2021-27 dedica agli interventi per favorire nuovi sbocchi commerciali, il consolidamento delle posizioni acquisite, la diversificazione dei mercati esteri, incoming con operatori esteri, showroom temporanei, nuovi design. Serviranno per accompagnare le pmi marchigiane nel difficile cammino dell’internazionalizzazione, con una novità importante: la possibilità, da parte delle aziende, di accedere a uno strumento dedicato al credito, ideato dalla Regione, per rispondere a una delle principali richieste delle imprese, che si trovano spesso in difficoltà nel ricorrere al supporto bancario per la propria attività, perché nessuna attività rimanga indietro».

A conclusione del suo intervento l’assessore ha anche ricordato lo stanziamento di ulteriori 889 mila euro, a integrazione della Convenzione 2023 con la Camera di commercio delle Marche, per consentire a tutte le 817 imprese, ammesse lo scorso anno, di beneficiare dei contributi previsti dai bandi “Voucher Internazionalizzazione” del primo semestre e “Voucher Digit” del precedente accordo camerale.

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