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Pandemia, Acquaroli: «Di questo passo inevitabile la zona arancione»

Il presidente della Regione Marche, a margine del Consiglio regionale, parlando con i giornalisti ha spiegato che la regione è a rischio zona arancione nelle prossime settimane

Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche

ANCONA – «Di questo passo vedo inevitabile il rischio della zona arancione». Lo ha detto ai giornalisti il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, a margine della seduta del Consiglio regionale dedicata al bilancio di previsione per il triennio 2022-2024. Secondo il governatore «aumentando seppure di 6-7 pazienti giornalieri l’area medica e seppure di 1-2 unità la terapia intensiva» nonostante «i numeri non siano altissimi» rispetto a quello dei positivi «è pure vero che il cumulo delle quotidianità porta a raggiungere le percentuali stabilite con il decreto».

Con le infezioni che galoppano nelle Marche tanto che nella giornata odierna sono stati rilevati 1.707 nuovi, il presidente ha evidenziato che «con questi numeri e grazie all’effetto del vaccino, è saltato lo schema che stavamo vivendo lo scorso anno. Occorre trovare uno schema in grado di salvaguardare la salute ed evitare i pericoli per le ospedalizzazioni, senza bloccare il paese».

Secondo il governatore «le quarantene e il tracciamento in questo momento, con questi numeri, saltano. Non riusciamo a contattare tutte le persone risultate a contatto con positivi – ha aggiunto – e non riuscendo il tracciamento diventa inefficace, perché magari riusciamo a rintracciare una persona dopo 5 giorni che circola, non sapendo di essere stata a contatto con un positivo, ma se a sua volta quella persona era positiva si rischia un contagio esponenziale».

«Bisogna mettere in campo delle strategie, condivise anche a livello nazionale» prosegue, nel sottolineare che se da un lato «è innegabile l’effetto della vaccinazione è anche innegabile l’effetto positivo che si è avuto nella prima fase con il tracciamento e l’isolamento dei positivi» tuttavia «oggi lo schema utilizzato nel passato rischia di non essere percorribile ed efficacie».

Sentito sulle misure da adottare ha affermato che le indicazioni spettano al «Comitato Tecnico Scientifico», mentre sul possibile lockdown per i non vaccinati, tra le ipotesi al vaglio del governo nazionale ha detto che «occorre comprendere come gestire questa fase» che presenta «uno scenario completamente nuovo» rispetto al passato.

Poi si è tolto qualche sassolino dalla scarpa per quanto concerne la certificazione verde: «Qualche settimana fa parlando del Super Green pass avevo detto che se poteva essere un incentivo alla vaccinazione non sarebbe servito per fermare il contagio. Purtroppo il numero dei contagi è elevatissimo» anche se «per fortuna» a questo «non corrisponde un numero elevatissimo di ricoveri ospedalieri, però è chiaro che aumentando la base dei contagi, una percentuale minima finisce o in area medica, o più raramente in terapia intensiva».

Tracciando un bilancio dell’anno appena trascorso e contrassegnato dall’emergenza Covid, Acquaroli ha affermato che «dalle Marche è arrivata una delle migliori risposte sanitarie in Italia» e riferendosi in particolare alla terza ondata ha parlato di «una prima fase durante la quale sono state messe in campo tutte le energie per fronteggiare la pandemia».

«Dal tracciamento alla vaccinazione, dalla risposta ospedaliera a quella dei territori abbiamo dimostrato la capacità di raggiungere risultati che mettono quello delle Marche tra i migliori sistemi sanitari del panorama nazionale» ha detto, aggiungendo che «il bilancio è soddisfacente».

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