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Marche arancioni per due settimane. Acquaroli: «Provvedimento eccessivo»

Il governatore ha annunciato con rammarico su Facebook il passaggio nella fascia di rischio più restrittiva che scatterà da domenica. Ha poi chiarito che l'Rt è sotto quota 1

Francesco Acquaroli

ANCONA – «Mi dispiace dovervi comunicare che da domenica saremo in zona arancione e lo resteremo per almeno due settimane». È l’annuncio rammaricato del governatore Francesco Acquaroli che “si sfoga” su Facebook. Già da alcuni giorni si era palesato questo rischio, ipotesi che ora è stata confermata direttamente dal presidente della Regione e che scaturisce dalla stretta imposta dal nuovo decreto del Consiglio dei Ministri e dal Dpcm che entrerà in vigore domani, sabato 16 gennaio. L’ordinanza del ministro della Salute Speranza arriverà a breve.

«Temo che anche la terza sia da mettere in preventivo – annuncia il governatore – ma attendiamo l’evolversi delle cose. La situazione è praticamente simile alla scorsa settimana, anzi i rilevamenti della settimana in corso sono in miglioramento, ma così è stabilito nel nuovo Dpcm». L’ultimo indice Rt delle Marche si attestava a quota 0’97, al di sotto della soglia 1 fissata per la zona arancione, ma tanto è bastato per far scattare le restrizioni alla luce dell’ultimo decreto che impone il passaggio automatico in zona arancione per le regioni, come le Marche, classificate ad alto rischio.

«Va bene essere prudenti – lamenta Acquaroli –  per questo anche noi avevamo deciso di rinviare l’apertura delle scuole superiori in presenza, infatti già la zona gialla prevede diverse restrizioni. Tornare in zona arancione, con un Rt ormai stabilmente sotto a 1 da un mese e mezzo, mi sembra un provvedimento eccessivo più che una scelta precauzionale».

Il presidente delle Marche dichiara «sono amareggiato e dispiaciuto e continuerò a fare di tutto affinché il Governo comprenda le nostre richieste e modifichi il Dpcm, ma le norme vanno sempre rispettate anche quando non condivise e questo è l’invito che rivolgo a tutti voi».