Ancona-Osimo

Marche Ambiente 2021, primo report Arpam. Il direttore: «Leggermente meglio della media nazionale»

È stata illustrata la prima pubblicazione dell'agenzia regionale per l'ambiente sulla situazione nelle Marche. La nostra regione spicca per la raccolta differenziata

Un momento della presentazione di Marche Ambiente. Da sinistra Catenacci, Aguzzi, Marchetti e Goffi

ANCONA – «I nostri dati, rispetto alle altre regioni, sono in miglioramento o comunque sostenibili, e questo ci deve incoraggiare a fare ancora meglio». Così l’assessore regionale con delega all’Ambiente Stefano Aguzzi alla presentazione di Marche Ambiente 2021, il primo report stilato e pubblicato dall’Arpam regionale, nel quale viene messa nero su bianco la situazione ambientale delle Marche.

Ad illustrate il volume, che sarà distribuito sabato 6 novembre in allegato al Corriere Adriatico e a Il Resto del Carlino, questa mattina a Palazzo Raffaello sono stati l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, il direttore Arpam Marche Giancarlo Marchetti e il direttore tecnico scientifico di Arpam Giorgio Catenacci.

Giancarlo Marchetti, direttore Arpam Marche

«I dati rappresentano che le Marche sono leggermente meglio della media nazionale in tutte le aree trattate: qualità dell’aria, delle acque, dei fiumi, per l’uso del consumo del suolo e per i siti contaminati» ha dichiarato il direttore Arpam Marchetti. In sintesi, le Marche vedono «una qualità ambientale maggiore della media nazionale. Siamo fra le prime regioni d’Italia per la percentuale di raccolta differenziata, oltre il 71%» un dato che attesta la nostra regione, come conferma Marchetti, quarta in Italia.

Buono anche il dato relativo al consumo del suolo, «al di sotto della media nazionale», e pari a circa un chilometro e mezzo quadro, un dato che anche se corrisponde a 5 campi da calcio è comunque inferiore al resto del Paese. «La balneazione e la qualità del mare sono a livelli ottimali» prosegue Marchetti, aggiungendo che «i dati degli ultimi 5 anni confermano la qualità ottimale della nostra aria a livello generale: c’è una sola stazione, Pesaro, e anche Fano, che due anni fa ha superato per un giorno il limite di 35 superamenti annui».

Un dato che il direttore regionale dell’Arpam ha attribuito «alla provenienza delle polveri dalla pianura Padana che in qualche modo si risentono anche nella parte nord della nostra regione, ma nell’ultimo anno non c’è stato più questo sforamento e tutte le 17 stazioni delle Marche sono sotto i 35 superamenti annui, quelli consentiti dalla legge».

Marchetti, nel suo intervento ha rimarcato l’attenzione all’ambiente, testimoniata anche dal G20 che quest’anno si è tenuto in Italia, ed ha spiegato che grazie al monitoraggio dei parametri, messi nero su bianco nel volume, potranno essere verificati anche i cambiamenti e gli impatti delle opere che saranno realizzate con i fondi del Pnrr.

Inoltre ha ricordato che durante il lockdown l’Arpam ha attivato il monitoraggio di 16-17 indicatori ambientali, i cui esiti sono stati pubblicati sul sito dell’agenzia per l’ambiente. Il nodo, come evidenzia, è rappresentato dai siti ancora da bonificare, che nelle Marche sono 591: si tratta per la maggior parte di siti «molti piccoli, ma ci sono anche siti di interesse nazionale come quello di Falconara e la zona del Chienti».

Stefano Aguzzi, assessore regionale con delega all’Ambiente

L’assessore regionale Stefano Aguzzi dal canto suo ha evidenziato che la pubblicazione è stata realizzata con la collaborazione della Regione Marche e che «i dati, presi nella media nazionale, sono migliori rispetto a quelli delle altre regioni» tanto che mostrano «una qualità molto avanzata e anche particolarmente diffusa». «Non so se ha inciso in qualche modo anche il lockdown dello scorso anno nel migliorare alcuni parametri» ha precisato, aggiungendo «voglio pensare che ci sia stata una responsabilità forte da parte del fare della nostra regione che ha portato al miglioramento di questi dati».

L’assessore ha concluso affermando che «i temi ambientali forse sono stati sottovalutati in alcuni momenti negli anni passati, ma ci rendiamo conto sempre di più di come incidono sulla nostra vita ogni giorno, a cominciare dalla salute», in ogni caso, come ha evidenziato, le persone hanno un ruolo attivo e quindi «se siamo attenti e se operiamo bene possiamo tutelare davvero l’ambiente».

Secondo Nardo Goffi, del Servizio Tutela Gestione e Assetto del Territorio della Regione Marche, si tratta di un volume «che fa pensare» e che può «indirizzare gli investimenti della Regione».

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