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Covid, ad Ancona scendono i ricoveri. Giacometti: «La seconda ondata si sta placando»

Nel reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale regione di Torrette, la percentuale dei degenti è scesa al 90%. Intanto si è chiuso in questi giorni lo studio nazionale Tsunami sul plasma iperimmune, e cresce l'attesa per il vaccine day

ANCONA – Scende la pressione nelle strutture ospedaliere dove i ricoveri legati al covid sono in discesa. Nel reparto di Malattie Infettive di Torrette iniziano ad esserci posti liberi e solo il 90% dei letti è covid, rispetto al 100% dei giorni scorsi. Il calo si è registrato «nell’ultima settimana» spiega il primario della Clinica di Malattie Infettive degli Ospedali Riuniti di Ancona, Andrea Giacometti.

Una diminuzione di casi positivi al covid che si rileva anche al Pronto Soccorso dell’ospedale regionale dove arrivano per lo più pazienti con altre patologie. «Abbiamo 18 ricoverati e una persona in dimissione nella giornata di oggi, mentre altri 5 posti letto sono occupati, al piano terra, da pazienti affetti da altre patologie (non covid). C’è meno pressione sulla struttura ospedaliera e riusciamo a dimettere, segno che la seconda ondata si sta abbassando».

Se da ottobre novembre il reparto era pieno al 100% di covid positivi, ora la situazione sta migliorando, così come al Pronto Soccorso. «Le misure restrittive stanno funzionando e se continuaiamo a rispettarle funzioneranno ancora di più, il problema ora è allocare i pazienti con covid».

Intanto fra meno di una settimana, il 27 dicembre scatterà il Vaccine day nei Paesi membri dell’Unione Europea: una data storica nella quale prenderà avvio in contemporanea in tutta Europa la più grande campagna vaccinale. Il Vaccine day tocca anche le Marche, in quella data arriveranno i vaccini per il personale sanitario e all’ospedale regionale dovrebbero arrivare intorno alle 300 dosi.

«Spero che gli operatori sanitari si vaccinino tutti – prosegue -, non solo per non contagiare gli altri, ma anche per proteggere se stessi: il rischio di qualche effetto collaterale come febbricola, mal di testa e dolori muscolari, non mi spaventa, ben diverso il rischio di essere contagiati dal virus».

L’infettivologo rivolge un appello, non solo ai colleghi, ma anche alla popolazione: «È importante vaccinarsi e spero che anche la popolazione, quando sarà il momento aderisca in gran numero: io spero di essere fra i primi a ricevere il vaccino, ho già chiesto di farlo anche perché lavorando in un reparto covid sono fra i soggetti più a rischio».

Intanto si è chiuso lo studio nazionale Tsunami sull’efficacia e il ruolo del plasma iperimmune: nell’interno Paese sono state arruolate 700 persone, più di una decina nelle Marche. Nella nostra regione il plasma contenente gli anticorpi delle persone guarite dal covid è stato somministrato ad oltre 120 pazienti, ma come terapia compassionevole, mentre gli arruolati allo studio sono oltre una decina. «Già a inizio anno potremmo sapere se in Italia ha funzionato» conclude il primario.

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