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Lupi, le associazioni ambientaliste: «No agli allarmismi, affidarsi alla scienza»

Enpa, Lac, Lav, La Lupus in Fabula, Wwf, Lipu e Grig intervengono dopo gli avvistamenti di lupi, ai quali sono state attribuite predazioni ed uccisioni di animali domestici

I lupi avvistati a inizio agosto 2021 nella campagna di Senigallia
I lupi avvistati a inizio agosto 2021 nella campagna di Senigallia

ANCONA – «No agli allarmismi, affidarsi alla scienza». È l’invito di Enpa, Lac, Lav, La Lupus in Fabula, Wwf, Lipu e Grig dopo gli avvistamenti di lupi, avvenuti nell’ultimo periodo nelle Marche, ai quali sono state attribuite predazioni ed uccisioni di animali domestici.

L’ultimo caso in ordine di tempo è quello relativo ad un cagnolino vicino ad Ancona che sarebbe stato ucciso da un lupo, «senza però uno straccio di prova e con certezze che, invece in questi casi, nessuno può avere» affermano le associazioni ambientaliste. «Naturalmente comprendiamo il dolore dei proprietari del povero cagnolino, ma occorre essere consapevoli che l’unico esame in grado di stabilire se effettivamente si tratti di un lupo è solo quello genetico, non certo l’analisi effettuata da un cacciatore su un’orma lasciata chissà quanto tempo fa e che, nella migliore delle ipotesi, testimonierebbe solo il passaggio di un lupo».

Le associazioni però «invitiamo le persone dotate di buonsenso a fare riferimento solo al mondo scientifico, che trasmette informazioni precise e soprattutto documentate, al contrario di quelle che spesso vengono postate sui social, prive di qualsiasi valenza, se non quella della credulità popolare, a cui purtroppo molte persone sono ancora oggi molto “sensibili”».

Enpa, Lac, Lav, La Lupus in Fabula, Wwf, Lipu e Grig sottolineano che «c’è bisogno di una corretta informazione, di
prevenzione, e in generale di tutela per i nostri animali, a prescindere da chi possa essere l’autore degli attacchi. Mettere in sicurezza i nostri animali domestici e di allevamento, soprattutto durante la notte, aiuterebbe quindi ad evitare “incidenti” e predazioni, come i veri allevatori ci insegnano».

Le associazioni lamentano che i post apparsi sui social incrementano «odio e allarmismo» e puntano il dito contro l’«interesse a poter uccidere questi animali preziosi e particolarmente protetti». «Ricordiamo che la prevenzione e la tutela degli animali domestici, da cortile e da allevamento, è la migliore tutela per evitare tristi incidenti – spiegano – : cani vaganti, volpi, forse anche lupi non fanno altro che quello per cui sono nati, essendo animali che sfruttano ogni possibilità per poter sopravvivere. I lupi hanno avuto sempre vita molto difficile nel nostro Paese: vittime di bracconaggio, costantemente disturbati e odiati dal mondo venatorio, poiché accusati di essere loro competitori,
in quanto si cibano di cinghiali, preda di grande valore economico per il cacciatore».

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