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Istat, quasi tre under 16 su dieci a rischio povertà. Unicef Marche: «La condizione dell’infanzia è peggiorata»

A rischio povertà sono soprattutto le famiglie monogenitoriali (39,1%) e le coppie con figli minori (27,2%), ma il picco lo si registra nelle famiglie in cui è presente solo la madre (41,3%)

Bambini, povertà (Foto di hosny salah da Pixabay)

ANCONA – Il 28,8% dei bambini e ragazzi sotto i 16 anni nel 2022 è stato a rischio di povertà o esclusione sociale in Italia, ovvero quasi 3 su 10: nel Centro il 21,4%, al Nord il 18,3%, mentre l’incidenza maggiore si registra al Sud dove ha raggiunto il picco del 46,6%.

A rischio povertà sono soprattutto le famiglie monogenitoriali (39,1%) e le coppie con figli minori (27,2%), ma il picco lo si registra nelle famiglie in cui è presente solo la madre (41,3%), mentre nel caso in cui sia presente solo il padre il rischio è più contenuto (27,6%). Povertà ed esclusione sociale crescono al crescere del numero di figli presenti nel nucleo famigòliare: nelle famiglie monogenitore è del 37,3% con un solo figlio minore, tocca il 40,8% se ci sono almeno due figli. Nel caso di coppie con due o più figli è pari al 29,6%.

Mirella Mazzarini, presidente regionale dell’Unicef, che si occupa dalla seconda guerra mondiale di assistenza umanitaria ai bambini e alle loro madri, sottolinea che «la condizione dell’infanzia oggi è peggiorata: nel mondo l’80% della negazione diritti è legata ad armamenti e guerre, come ad esempio il conflitto in Ucraina e quell in Israele, ma anche nei Paesi meno svantaggiati come in Europa, nascono nuove povertà, legate soprattutto all’impossibilità di frequentare uno sport e al potersi permettere una educazione di qualità».

Mirella Mazzarini, presidente Unicef Marche

Non solo, nel mondo si diffondono nuove malattie e si generano nuove deprivazioni alimentari legate alla crisi climatica. «La mancanza di cibo e nuove malattie sono legate al cambiamento climatico, una situazione preoccupante che potrebbe peggiorare: nei prossimi 40 anni si prevede che almeno 1 bambino su 4 soffrirà per stress idrico e a causa del cambiamento climatico» conclude Mazzarini.

Famiglie straniere e con mutui più a rischio

Per i minori stranieri under 16 la situazione è ancora più critica: il rischio di povertà o esclusione sociale raggiunge il 41,5%, 15 punti percentuali in più rispetto al dato relativo agli italiani (26,9%). Le famiglie più in difficoltà sono quelle con i bambini piccoli e che vivono in abitazioni di proprietà sulle quali c’è un mutuo (26,3%), oppure in abitazioni in affitto (23,8%). Nel 2021, anno nel quale sono state raccolte informazioni per valutare le eventuali situazioni di difficoltà, il 13,5% dei bambini e ragazzi con meno di 16 anni risultava in condizione di deprivazione materiale e sociale, un dato più alto della media dei Paesi europei. Spesso si tratta di famiglie che non possono concedersi almeno una settimana di vacanze.

Deprivazione alimentare

Nel 5,9% dei casi le criticità hanno riguardato la difficoltà a portare un pasto in tavola (6,2% nel Nord, 2,5% nel Centro e 7,6% nel Mezzogiorno): il 2,5% non ha potuto consumare almeno un pasto proteico al giorno perché la famiglia non poteva permetterselo. La deprivazione alimentare riguarda soprattutto l’impossibilità di acquistare frutta fresca e verdura una volta al giorno, perché troppo costose e carne o pesce. Per molto famiglie è difficile avere una automobile e garantire ai figli almeno due paia di scarpe in buone condizioni. In molti casi le difficoltà economiche rappresentano anche una barriera sociale e i figli non possono invitare gli amici per giocare (16,5%), poi c’è l’impossibilità di avere internet a casa (2,0%).

Cure sanitarie nota dolente

L’altra nota dolente è rappresentata dal mancato accesso alle cure sanitarie. Nel 2021 il 4,3% degli residenti nell’area Ue27 ha avuto almeno un’occasione di bisogno insoddisfatto di cure specialistiche, un dato che per i minori di 16 anni si ferma a 2,5%. L’Italia si colloca significativamente al di sotto della media europea (2% per il totale individui e 0,7% per i minori). Le cure dentistiche nel 2021 hanno registrato almeno un bisogno insoddisfatto (2,7%).

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