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Intelligenza artificiale per monitorare pazienti covid a casa. Al via progetto pilota

È stato avviato in queste settimane nel territorio di Offagna, per la durata di sei mesi, il primo “studio pilota” di fattibilità dell’utilizzo di un sistema basato sull'intelligenza artificiale per le persone che hanno contratto l'infezione da covid-19

La presentazione del progetto

ANCONA – Monitorare la saturazione e la frequenza respiratoria in tempo reale e a distanza grazie all’intelligenza artificiale. È stato avviato in queste settimane nel territorio di Offagna, per la durata di sei mesi, il primo “studio pilota” di fattibilità dell’utilizzo di un sistema basato sull’intelligenza artificiale per le persone che hanno contratto l’infezione da covid-19. Uno scorcio sulla medicina del futuro.

Il progetto RicovAI-19 Ricovero Ospedaliero con strumenti di Artificial Intelligence nei pazienti con Covid19, realizzato in collaborazione tra Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, Università Politecnica delle Marche, Asur Marche e le società Almawave SpA, Vivisol srl e Aditech srl, è stato illustrato ieri mattina a Torrette.

Temperatura corporea, pressione arteriosa, saturazione dell’ossigeno e frequenza respiratoria, sono i parametri monitorati in tempo reale dal dispositivo di intelligenza artificiale portatile, abbinato a un cellulare e a un’App dedicata, in grado di calcolare anche l’indicatore di Stabilità Clinica e di trasmettere tutto ai medici che seguono il paziente e che, sulla base dei dati, potranno elaborare una diagnosi e prescrivere eventuali terapie. 

Una strumentazione messa a disposizione dei pazienti gratuitamente, che punta a ridurre gli accessi ai Pronto Soccorso, ma anche a ripensare l’assistenza medica a distanza per arrivare ad un nuovo modello di sanità territoriale. 

«Ad un anno di distanza dallo scoppio della pandemia, si mette in campo uno studio concreto che significa avere i parametri di valutazione dei pazienti per poter decidere se il paziente rimane a casa oppure deve venire in ospedale durante la sua fase acuta – afferma il direttore generale degli Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi – . Questo lo si fa non solo attraverso la telemedicina ma anche attraverso un sistema di intelligenza artificiale. Ben 67 parametri vengono mischiati insieme, per trovare un indice di stabilità clinica. Il medico di famiglia e il nostro referente all’interno dell’ospedale – del pronto soccorso o lo specialista – nel momento in cui vedono che l’indice di stabilità clinica va su una soglia critica, attivano la possibilità che il paziente venga ricoverato. Si tratta di un qualcosa di assolutamente più certo, più sicuro. Partiamo in piccolo, con una realtà comunale come Offagna per poi pensare di poter estendere questo progetto che fa la regione Marche antesignana dell’intelligenza artificiale in sanità».

Un momento della presentazione di RicovAi-19

Una sperimentazione fondamentale per la gestione dei pazienti in tempi di pandemia, come ha sottolineato in un videomessaggio il direttore generale Asur Marche, Nadia Storti che «cambierà completamente quella che è l’impostazione delle cure domiciliari. Il risultato di questa sperimentazione potrebbe essere il punto di partenza di una più allargata condivisione dei
percorsi in ambito dell’assistenza domiciliare sia per i pazienti covid che per i pazienti fragili che si trovano nel proprio domicilio». 

Una importanza sottolineata anche dal direttore sanitario Asur Marche Remo Appignanesi, mentre il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori ha rimarcato che «il progetto illustrato oggi rappresenta una rivoluzione sul fronte della salute e della tecnologia, risultato anche delle esigenze contingenti, dettate dall’emergenza Covid-19.
L’integrazione tra big data, intelligenza artificiale e nuove competenze, potrà modificare in modo efficace sia la collaborazione tra medici, sia il rapporto con i pazienti. L’innovazione tecnologico e la ricerca hanno nel tempo compiuto traguardi importanti, portando nuove possibilità di cura, grazie a capacità collaborative e approcci multidisciplinari».

Il direttore scientifico dello studio e del progetto internazionale di Intelligenza Artificiale in Cardiologia, già in prima linea nei reparti degli ospedali Barts Heart Centre di Londra e Riuniti di Ancona, il dottor Marco Mazzanti ha spiegato che tra gli obiettivi dello studio c’è quello di monitorare l’appropriatezza dell’accesso ospedaliero, in modo che «avvenga solo quando è necessario, oltre ovviamente a quello di capire quanto l’Intelligenza Artificiale possa essere utile a monitorare lo
stato di salute dei pazienti».

Secondo il dottor Mazzanti, infatti, «nello studio di fattibilità sarà proprio
il medico a supervisionare l’applicativo» confermando il dato e verificando di persona la qualità degli indicatori predittivi forniti dallo stesso sistema. «Il procedimento – prosegue –  che mette in relazione il sistema informatico di supporto alle decisioni con la supervisione del medico, permette un incremento dell’accuratezza della cura. Il medico è così in grado di seguire, contemporaneamente, la condizione clinica di più pazienti, focalizzando l’attenzione sui più critici. In questo modo si avvia un coordinamento virtuoso tra il territorio, l’ospedale di riferimento e il medico, che resta la punta di diamante a servizio della comunità».

Una collaborazione, che secondo il responsabile del progetto è resa possibile dalla facilità di utilizzo degli applicativi digitali affinché il dispositivo sia «un sistema utile, attendibile e facilmente utilizzato dal cittadino». Il primario del Dipartimento Dea Aldo Salvi, ha spiegato che il compito del sistema è quello di mettere in evidenza gli aspetti clinici più importanti e di «valorizzarli in modo perfetto per fare delle previsioni sull’andamento delle malattie, la scelta delle terapie e sull’organizzazione generale».

Salvi ha spiegato che i dati vengono acquisiti mediante le App installate su degli smartphone, poi vengono trasmessi ad una centrale di monitoraggio e ad un sistema di integrazione e contemporaneamente vengono trasmesse ai clinici che li possono valutare indipendentemente dal sistema. Sistema che da suggerimenti e aiuta l’interpretazione».  

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