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Indennizzi Dpcm, Confcommercio verso la protesta. Dalla Regione 1,3 milioni

Le misure introdotte dal nuovo Decreto prevedono una serrata per palestre, piscine, cinema e teatri e la chiusura alle 18 per ristoranti e bar. Le categorie insorgono. L'assessore regionale Carloni annuncia un bando per le imprese marchigiane

Il premier Conte

ANCONA – Gli indennizzi annunciati dal governo per aiutare le attività produttive colpite dalle misure imposte dal nuovo Dpcm non convincono le associazioni di categoria. Il pacchetto di misure allo studio del governo prevede «contributi a fondo perduto, stop a rata imu, credito d’imposta per affitti, cassa integrazione, indennità per lavoratori stagionali dei diversi settori, reddito d’emergenza» come annunciato questa mattina dal sottosegretario al Mise (Ministero dello Sviluppo Economico) Alessia Morani. 

Il Dpcm ha imposto la chiusura di palestre, piscine, cinema, teatri e una chiusura anticipata alle 18 per bar e ristoranti. Misure che incontrano le opposizioni delle associazioni di categoria, degli imprenditori e anche di cittadini. Ancora non si conoscono i dettagli delle misure, ma sembra che in ballo, potrebbero esserci oltre 1,2 miliardi di euro da destinare alle attività come bar, ristoranti, palestre, piscine ma anche a commercianti e artigiani, le categorie più colpite da chiusure e restrizioni orarie che resteranno in vigore per un mese, fino al 24 novembre, con l’obiettivo di salvare il Natale come aveva dichiarato il premier Conte.

Se l’importo dell’indennizzo per il lockdown era stato fissato a 1.000 euro per le persone fisiche e a 2mila euro per le persone giuridiche, nel nuovo pacchetto di aiuti al vaglio del governo potrebbero esserci aiuti maggiori e credito d’imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre e di novembre, la cancellazione della seconda rata dell’Imu per le imprese colpite dal provvedimento. Fra i piani al vaglio anche quello di prorogare di altre sei settimane la cassa integrazione fino a fine anno per le aziende in difficoltà e riproporre una indennità di mille euro per i lavoratori stagionali del turismo, per i lavoratori occasionali, per quelli dello spettacolo e anche per i lavoratori dei centri sportivi. Inoltre proroga del reddito di emergenza per il mese di novembre, per i cittadini che non posseggono i requisiti per accedere al reddito di cittadinanza.

Massimiliano Polacco, direttore Confcommercio (immagine di repertorio)

Le associazioni di categoria però protestano e annunciano battaglia. «Siamo molto, molto arrabbiati – dichiara il direttore di Confcommercio Marche Centrali Massimiliano Polacco – , vogliamo tenere aperto e non ci sentiamo di voler essere criminalizzati: abbiamo sempre rispettato i protocolli e allargato il principio del rispetto delle regole e delle distanze anche ai clienti». L’associazione di categoria non ci sta all’equiparazione delle attività di ristorazione con la movida: «C’è un tavolo nazionale con Confcommercio e Fipe Confcommercio per raggiungere un accordo sui ristori, ma continuiamo a protestare contro questa situazione ingiusta e prevediamo azioni a breve». Mercoledì ci sarà la protesta dell’associazione, «nei metodi e nei modi previsti dal Dpcm», sulla quale si sapranno dettagli più precisi nella giornata di domani, ma intanto lo scontento monta fra gli imprenditori perché qualunque ristoro non potrà essere sufficiente a ripagare delle perdite subite che vanno a sommarsi a quelle già avute durante il lockdown.

Marco Pierpaoli, segretario generale di Confartigianato imprese Ancona- Pesaro e Urbino (immagine di repertorio)

«Aspettiamo di conoscere le misure previste nei provvedimenti – spiega il segretario generale di Confartigianato imprese Ancona – Pesaro e Urbino Marco Pierpaoli – , ma non condividiamo il metodo: prima annunciano provvedimenti che creano dei danni alle attività e all’occupazione e ancora siamo in attesa di conoscere quelli che saranno gli indennizzi che speriamo possano attenuare le perdite, ma che sicuramente non riusciranno a compensare un 2020 nel quale questo settore è stato dilaniato».

Mirco Carloni, assessore regionale alle attività produttive

Intanto la Regione Marche non resta a guardare e si muove per favorire la ripresa economica delle imprese, «puntando sugli investimenti innovativi, finanziati con un bando in uscita, dedicato alle attività produttive» spiega l’assessore regionale alle attività produttive e vice presidente della Giunta, Mirco Carloni. Vengono messi a disposizione delle piccole, medie e grandi imprese delle Marche 1,3 milioni di euro. «Si avvicina una nuova fase difficile per le Marche e per il Paese – spiega Carloni – . Oltre a garantire il ristoro alle attività danneggiate, la difesa della liquidità delle piccole imprese e i redditi dei lavoratori, dobbiamo agire subito per creare le basi per una nuova fase di crescita».

Un bando, quello in uscita da parte della Regione Marche, riservato sia alle imprese delle Marche, che alle aziende di altre regioni che presentano progetti industriali per il rilancio produttivo, che vuole sostenere i piani di investimento per l’insediamento di nuove attività produttive nel territorio regionale, ma anche gli investimenti per ampliamenti e «riattivazione di impianti produttivi in disuso». Per ora si parte con 1,3milioni, ma l’intenzione, sottolinea l’assessore Carloni, è quella di «integrare queste risorse e dare seguito a questo intervento nei prossimi mesi».

La Regione valuterà i progetti secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande, mentre gli interventi proposti «dovranno essere in stato avanzato di cantierabilità. La Regione chiederà un impegno occupazionale di 20 addetti addizionali per la fine del progetto (ridotti a 10 nel caso di una elevata quota di laureati o di investimento rilevante ai fini dell’economia circolare) – conclude Carloni – . Lo sportello aprirà il 12 novembre».

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