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Inaugurazione anno giudiziario, Catelli: «Impatto assai rilevante della pandemia sulla giurisdizione»

Il presidente della Corte di Appello di Ancona ha sottolineato che nel primo semestre 2020 si è registrata una contrazione dei processi penali e civili e una crescita delle prescrizioni

Inaugurazione dell'anno giudiziario

ANCONA – «Questo è tempo di costruttori». Lo ha detto il presidente della Corte d’Appello Luigi Catelli all’inaugurazione dell’anno giudiziario. La cerimonia, che si è aperta con l’Inno di Mameli, quest’anno si è svolta in forma ristretta e senza autorità, che hanno assistito via streaming, nell’Aula Amato del Palazzo di Giustizia ad Ancona. Presenti alla cerimonia, il procuratore capo di Ancona Monica Garulli, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, il presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini, l’Arcivescovo di Ancona-Osimo monsignor Angelo Spina, il presidente dell’Ordine degli avvocati di Ancona Maurizio Miranda, il prefetto di Ancona Antonio D’Acunto e il rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori.

Affiancato dal procuratore generale Sergio Sottani, dal rappresentante del Consiglio Superiore della Magistratura, Giuseppe Marra, e dal rappresentante del ministero della Giustizia Lucio Bedetta, Catelli ripercorrendo le emergenze che hanno segnato le Marche, ha spiegato che la pandemia di covid-19 «ha offuscato» quella del sisma avvenuto nel 2016, i cui effetti sono ancora vivi nella popolazione marchigiana. Inoltre ha spiegato che la sfida è quella di «trasformare l’emergenza in opportunità di crescita».

Il presidente della Corte di Appello ha parlato di «ritardo tecnologico, figlio dei ritardi culturali» evidenziato dalla pandemia che, limitando o bloccando gli spostamenti, ha imposto una spinta forte in direzione della digitalizzazione. Ha invocato il superamento delle «carenze» sul fronte dell’innovazione spiegando che occorre ridisegnare «con fiducia» il futuro della giustizia civile e penale, anche con un confronto stabile tra magistratura e avvocatura, utile alla «crescita di una cultura comune» pur nei rispettivi ambiti operativi. Inoltre ha aggiunto che bisogna guardare al post covid «non come un day after, ma come l’alba di un nuovo giorno».

Luigi Catelli, presidente Corte di Appello

Ripercorrendo il periodo del lockdown, che ha avuto risvolti importanti sulla giustizia, Catelli ha sottolineato che la pandemia «ha scosso profondamente, dalle fondamenta l’organizzazione della nostra vita sociale», impattando «in maniera assai rilevante sulla giurisdizione». Nel primo semestre 2020 si è registrata una contrazione del 30% dei processi penali e del 10% di quelli civili. In ambito penale le iscrizioni sono scese del 18%, mentre sono cresciute le pendenze (+2%). Nell’ambito del civile i processi definiti hanno segnato un -29%, mentre negli uffici dei gip e del gup le pendenze sono state del +8%, a fronte di un calo del 30% dei pervenuti e del 33% delle trattate. In prescrizione dal 7 al 14% dei procedimenti. Parallelamente però la pandemia ha provocato anche una implementazione del processo civile telematico (nato del 2013) con il deposito telematico di atti e documenti.

Infine ha ricordato le polemiche sollevate dall’ordine degli avvocati di Ancona sulle limitazioni negli accessi degli uffici giudiziari legate alla cronica carenza di personale e accentuate dalla pandemia. «Polemiche vivaci – ha detto – , sollevate talvolta con toni da crociata, e con inaccettabili chiusure ideologiche hanno accompagnato una delle maggiori novità su cui si è concentrata la normativa emergenziale, ossia la possibilità di celebrare le udienze da remoto e, in misura minore, con trattazione cartolare» ha affermato il presidente della Corte di Appello.  Poi l’accento sulle criticità logistiche di alcuni uffici del Distretto, come il Tribunale e l’Ufficio di Sorveglianza di Ancona «sistemato in un condominio» e la sede della Corte di Appello non «inidonea a garantire un funzionamento decoroso ed efficiente di tutti i servizi, perché divenuta insufficiente a contenere 24 magistrati togati, 9 giudici ausiliari, 67 amministrativi».

Il presidente dell’ordine degli avvocati di Ancona, Maurizio Miranda, ha posto l’accento sui processi telematici, necessari a velocizzare il lavoro e sulla carenza di organico superiore al 50%. «Era proprio necessaria una pandemia per rendersi conto dei bizantinismi che affliggono il processo
penale in quanto a formalità da espletarsi solo mediante file agli sportelli e produzione di quintali di carta, processo fino ad oggi completamente dimenticato e trascurato dall’innovazione telematica?» ha affermato, puntualizzando che ovviamente l’innovazione «non può essere tale da ledere il diritto di difesa, intervenendo sul processo, come si è tentato di fare nella prima fase dell’emergenza, trascurando completamente
l’importanza ed il ruolo del difensore».

Miranda ha spiegato che l’Avvocatura «incurante di attacchi e disattenzioni che comunque ci recheranno sempre delle ferite» farà «sentire la sua voce» per opporsi a «restrizioni e riduzioni di ogni tipo che, utilizzando la
pandemia quale pretesto, siano casomai volte ad assicurare il comodo di alcuni a dispetto del diritto di altri».  L’obiettivo è quello di puntare a nuove modalità organizzative percorrendo la strada dell’innovazione,

Il consigliere togato del Consiglio Superiore della Magistratura, Giuseppe Marra, nel suo discorso ha affermato: «Spero che la magistratura riesca a recuperare, con serietà e umiltà, la credibilità che è stata persa a causa di comportamenti deontologicamente scorretti, e questo è l’impegno che chiaramente il consiglio in prima battuta deve affrontare anche per il 2022». Secondo Marra, «malgrado le difficoltà operative derivanti dall’emergenza covid» il Csm «ha affrontato e risolto molte questioni sul campo, cercando di recuperare la credibilità e l’autorevolezza dell’organo, inevitabilmente compromesse dallo scandalo del maggio 2019 (l’inchiesta Palamara, ndr) e dai suoi strascichi che ancora occupano, spesso e purtroppo, le pagine dei quotidiani e dei talk show».

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