Attualità

Hiv: il 30% delle diagnosi sono tardive. Romina Scaloni: «Prevenzione fondamentale. Anche le coppie dovrebbero fare il test»

Nel 2022 sono 43 le nuove diagnosi di Hiv nelle Marche, ma si stima che ci sia un sommerso del 25% circa, persone che non sanno ancora di avere il virus

Romina Scaloni
Romina Scaloni

ANCONA – «Oggi chi è sieropositivo grazie alle terapie riesce a sopravvivere a differenza di anni fa e curandosi, con una viremia non più rilevata, non si è più infettivi» ma «questo non significa che bisogna abbassare la guardia». Nella Giornata Mondiale contro l’Aids, che ricorre oggi 1° dicembre, Romina Scaloni, la donna che nel 2018 aveva denunciato l’ex fidanzato per non averla informarta di essere sieropositivo (l’uomo non si curava per l’Hiv), sottolinea l’importanza della prevenzione.

«Quando si hanno dei rapporti occasionali – ricorda – bisogna assolutamente fare prevenzione e usare il profilattico, perché oltre all’Hiv ci sono anche tante altre malattie sessualmente trasmissibili. La prevenzione è fondamentale». Romica Scaloni rimarca anche l’importanza dei test, anonimi e gratuiti, che consentono di rilevare la malattia e iniziare la cura tempestivamente. Test che, spiega, dovrebbero fare anche le coppie appena formate.

«Una coppia innamorata che vuole vivere liberamente e in sicurezza il proprio amore – spiega -, dovrebbe fare il test per l’Hiv e per le altre malattie sessualmente trasmissibili, un gesto d’amore che non va visto come un’offesa, ma come una forma di rispetto e di consapevolezza. Nel caso in cui dovesse emergere una di queste patologie, si può iniziare subito la terapia, evitando un peggioramento della malattia, o addirittura la morte nel caso in cui l’Hiv non viene curato, e una ulteriore diffusione di queste malattie per l’incosapevolezza di esserne affetti».

Il consiglio rivolto da Romina Scaloni «alle persone che hanno rapporti non protetti e occasionali è quello di ripetere ogni tanto dei test e di ricorrere alla terapia preventiva, la Prepp. La prevenzione può salvare la vita, così come scoprire in tempo la malattia. Le istituzioni – prosegue – devono fare di più per la prevenzione e anche giornali e tv non devono abbassare i riflettori sul tema. Un argomento che dovrebbe essere affrontato più frequentemente anche nelle scuole per creare consapevolezza e promuovere i corretti comportamenti in campo sessuale. Non vorrei mai che altre persone debbano passare quello che ho passato io».

L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini

Nelle Marche le nuove diagnosi di Hiv sono in calo e sono passate dalle 85 del 2012 alle 43 del 2022, tra il 2019 e il 2022 la variazione è del -26%. In dieci anni i casi si sono dimezzati. L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini fa sapere che «le nuove diagnosi avvengono per lo più in soggetti asintomatici, ma nel 30% dei casi sono tardive, una diagnosi precoce è essenziale per l’attivazione tempestiva di cure efficaci, oggi in grado di ridurre al minimo il rischio di trasmissione e ritardare l’insorgenza di Aids. Ma è importante anche entrare nelle scuole ed insegnare la prevenzione ai giovani. Le persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2022 sono uomini nel 78,7% dei casi – prosegue -. L’età mediana è di 43 anni per gli uomini e 41 per le donne. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 30-39 anni e 25-29. La maggior parte delle nuove diagnosi è attribuibile a rapporti sessuali».

L’infettivologo Andrea Giacometti

L’infettivologo Andrea Giacometti osserva che il dato sulle nuove infezioni rilevate in Italia e nelle Marche, rappresenta solo la punta dell’icerberg di un fenomeno che vende anche un importante sommerso. «ln Italia vengono diagnosticate e curate per Hiv fra le 120mila e le 130mila persone l’anno, ma si stima che ce ne siamo circa un 20-25% che non sanno ancora di avere la malattia, in numeri sono tra le 20mila e le 25mila persone».

Un dato che il professor Giacometti spiega in parte con l’efficacia delle terapie antiretrovirali che impediscono la trasmissione del virus, in parte anche alla terapia preventiva. «Nella coppia stabile e fedele, in cui uno dei due è sieropositovo e l’alto è negativo all’infezione – prosegue – se c’è aderenza alla terapia antiretrovirale non c’è rischio di infezione, diversamente il partner negativo può usare la Prepp, attenzione però perché quest’ultima terapia non protegge dalle altre malattie sessualmente trasmissibili per cui non si può pensare di avere una vita sessuale libera senza rischiare di contrarre ad esempio il Papilloma virus, l’Herpes virus, la Sifilide, la Gonorrea o le altre malattie sessualmente trasmissibili. Il profilattico è l’unico sistema di prevenzione efficace in questi casi».

© riproduzione riservata

Ti potrebbero interessare