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Green pass “stile” Macron, Pesaro e Macerata a confronto: ecco cosa dicono i sindaci Ricci e Parcaroli

L'Italia deve seguire il modello francese? I due primi cittadini marchigiani si confrontano sul green pass obbligatorio per accedere a locali, feste, eventi. Ecco cosa ci hanno detto

Il sindaco di Pesaro Ricci e il sindaco di Macerata Parcaroli

ANCONA – La svolta annunciata dal presidente francese Macron di ricorrere al green pass per accedere a ristoranti, bar e per viaggiare con i mezzi di trasporto a lunga percorrenza, ha acceso un dibattito anche nel nostro Paese. L’Italia deve seguire il modello della Francia?

Lo abbiamo chiesto a due sindaci di opposti schieramenti politici. Se il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci (Pd) si dice favorevole al green pass modello Macron, non è dello stesso avviso il primo cittadino di Macerata, Sandro Parcaroli, che auspica non venga adottato.

Ricci (Pd): «Si al green pass per evitare zone gialle e nuove chiusure»

Matteo Ricci, sindaco di Pesaro

«Sono favorevole perché dobbiamo incentivare la vaccinazione. L’idea che chi si reca nei luoghi affollati debba essere vaccinato credo sia giusta» spiega il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, sottolineando che «chi non vuole frequentare altre persone e vivere da eremita è libero di non vaccinarsi» ma alla stessa maniera non deve «infettare nessun altro». A preoccupare è il dilagare delle varianti del virus.

«Purtroppo le varianti sono un pericolo vero e abbiamo visto come in Francia l’aver annunciato queste nuove regole abbia fatto scattare le prenotazioni, per il resto – prosegue – il vaccino, lo stanno dimostrando i fatti, è l’unico antidoto al virus: ha fatto crollare i morti, i ricoveri, il numero dei contagiati, e quindi è ormai chiaro che con la seconda dose si è molto più protetti e si evita la diffusione del virus e delle sue varianti».

Secondo Ricci il green pass andrebbe introdotto «in tutti i luoghi dove oggettivamente non è possibile mantenere il distanziamento sociale» come quelli della movida: «Deve passare l’idea che se ti vuoi divertire devi esser vaccinato per evitare il rischio di infettare gli altri», e, parallelamente, vanno «riaperte le attività di ballo che garantiscono l’ingresso con il green pass».

Parlando dell’importanza della vaccinazione contro il covid, il sindaco di Pesaro la definisce «un dovere etico, morale, civile, nei confronti di coloro che non possono vaccinarsi e nei confronti della propria comunità: usciremo da questo incubo soltanto raggiungendo l’immunità di gregge che garantisce sicurezza sanitaria e una ripresa economica stabile in grado di garantire sviluppo e occupazione».

«È evidente che dobbiamo restare in zona bianca per tutta l’estate, altrimenti viene meno il turismo e non possiamo permettercelo – afferma -: proprio per questo bisogna rafforzare la vaccinazione. Ben venga il green pass se, in alcuni luoghi, è un modo per garantire sicurezza sanitaria e incentivare la vaccinazione, così da evitare il ritorno di zone gialle e di nuove chiusure che non sarebbero gestibili e accettabili».

Parcaroli (Lega): «No a limitare abitudini dei cittadini. Più controlli e sensibilizzazione»

Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata

«L’ipotesi dell’obbligatorietà del Green Pass per bar, ristoranti e trasporti mi auguro che non venga applicata nel nostro Paese» è l’auspicio del sindaco di Macerata Sandro Parcaroli. «Queste attività credo abbiano dimostrato il rispetto dei protocolli e, al contempo, sofferto in questo difficile anno – prosegue -, penalizzarle ulteriormente in questo periodo, nel pieno della stagione turistica, comporterebbe un aggravamento della crisi sociale ed economica».

Secondo il primo cittadino «l’obiettivo di tutti noi è evitare la quarta ondata ed è chiaro che la pandemia non è finita e il rispetto delle norme, di pari passo con la campagna vaccinale, è ancora molto importante. Credo che un aumento dei controlli e una maggiore sensibilizzazione potrebbero essere delle soluzioni da adottare senza limitare, in modo così stringente, le abitudini dei cittadini vista la non obbligatorietà, al momento, del vaccino».

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