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Giorno della Memoria, Acquaroli: «Shoah, ferita inguaribile che non potrà mai rimarginarsi»

Il governatore Acquaroli in occasione del Giorno della Memoria ricorda «le vittime dell'Olocausto e i tragici crimini compiuti contro l'umanità». Cerimonia anche a Pesaro

Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli

ANCONA – «La Shoah è una ferita inguaribile che non potrà mai rimarginarsi». Lo scrive in un post sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, in occasione del Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale celebrata il 27 gennaio di ogni anno. «Oggi ricordiamo le vittime dell’Olocausto e i tragici crimini compiuti contro l’umanità» scrive il governatore.

«La memoria, la condanna e la testimonianza – aggiunge – sono gli strumenti che abbiamo per trasmettere alle future generazioni l’importanza dei valori fondamentali del rispetto reciproco e della convivenza civile tra popoli, di libertà, giustizia, rispetto, fratellanza e democrazia, affinché drammi come questo non accadano mai più».

Matteo Ricci, sindaco di Pesaro

A Pesaro per ricordare il 27 gennaio 1945, si è tenuta una cerimonia organizzata dalla Presidenza del Consiglio comunale e dall’assessorato alla Crescita e Gentilezza in collaborazione con la Prefettura, l’Ufficio Scolastico Territoriale e le scuole superiori della città. Con l’occasione il sindaco Matteo Ricci ha sottolineato che «il Giorno della Memoria è un grande momento per ricordare milioni di vittime, morte esclusivamente per la colpa di essere nati. La battaglia contro il razzismo, l’intolleranza, la xenofobia, l’odio, deve essere portata avanti quotidianamente con grande determinazione dalle Istituzioni».

Poi ha ricordato la figura di Liliana Segre. «La nostra città – ha detto – ha una testimone vivente dell’orrore dell’Olocausto, Lilina Segre. Il suo più grande timore è quello che di questa tragedia possa rimanere soltanto qualche riga scritta sui libri di scuola. Il Giorno della Memoria è stato creato per non far cadere nell’oblio quanto successo, perché il Paese, le Istituzioni, le scuole, rinnovino lo sforzo di civiltà e futuro, ricordando la pagina più buia dell’umanità».

La cerimonia a Pesaro in occasione del Giorno della Memoria

Un dramma, «avvenuto a causa della convinzione che ci fosse una razza “superiore” e uomini con maggiori poteri e diritti tali da imporre la morte a chi veniva considerato “inferiore”. Un’ideologia politica e culturale che si è affermata nella Germania nazista e in altri paesi europei, compresa l’Italia, che ne sconta ancora la vergogna di avere adottato le leggi razziali fasciste». Un orrore, «che ha provocato lo sterminio di milioni di ebrei, omosessuali, zingari, dissidenti politici da tutta Europa».

Il sindaco ha raccontato: «Qualche anno fa, quando ero presidente della Provincia, sono andato ad Auschwitz insieme agli studenti pesaresi. Essere lì, in quel luogo di morte, insieme a chi aveva vissuto sulla loro pelle quella tragedia, è stata un’esperienza incredibile. Nella mia mente ho ben scolpite le parole dei sopravvissuti, quando raccontavano il loro stato: non erano più uomini, erano stati privati della loro anima, stavano in piedi solo per un lieve spirito di sopravvivenza».

Certi fatti non devono più accadere, ha affermato Ricci durante il suo discorso: «Purtroppo nella società in cui viviamo ci sono ancora germi di razzismo, antisemitismo, odio. Gli stessi germi che tanti anni fa hanno portato all’Olocausto. Mai dimenticare quello che è successo. Il futuro è dei giovani: più respingeranno certi “disvalori”, migliore sarà il tempo che abbiamo di fronte a noi. Viva il Giorno della Memoria – ha concluso Ricci -. Oggi, come sempre, il pensiero va alle vittime dell’Olocausto e alla nostra cittadina onoraria Liliana Segre, che combatte quotidianamente la sua battaglia di civiltà».

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