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Giornata mondiale della Terra, Cocco di Univpm: «Proteggere il suolo dall’erosione e dalla contaminazione»

Il suolo è risorsa preziosa per la vita, che regola il ciclo naturale di acqua, aria, sostanze organiche e minerali. «Se trattato bene è il miglior alleato che possiamo avere: come un filtro naturale, depura l'acqua piovana»

ANCONA – «Il suolo se trattato bene e rispettato è il miglior alleato che possiamo avere perché, proprio come un filtro naturale, depura l’acqua piovana». Ad accendere i riflettori su questo anello fondamentale dell’ecosistema Terra è Stefania Cocco, professore associato di Pedologia del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Area di Scienze del Suolo dell’Università Politecnica delle Marche.

La professoressa Stefania Cocco

Nella Giornata Mondiale della Terra – Earth Day, la docente nel sottolineare l’importanza del suolo, una risorsa preziosa per la vita, che regola il ciclo naturale dell’acqua, dell’aria e della sostanza organica e dei nutrienti, mette in evidenza la principale minaccia a cui è soggetto in particolare nelle Marche: il fenomeno dell’erosione, cioè la perdita di centimetri di suolo fertile, causata da una gestione poco attenta.

Un problema che in maniera più o meno evidente riguarda tutti i territori, dai Paesi più poveri, come l’Africa, in cui il gruppo di lavoro della professoressa Cocco ha condotto degli studi, sia a quelli più industrializzati come l’Europa. Il suolo, però, nonostante la sua importanza per l’equilibrio dell’ecosistema Terra e la sua presenza trasversale in diversi ambienti come i terreni presenti nelle campagne, nelle foreste, in alta quota, o come l’ambiente subacqueo presente nei mari e nei laghi, «è poco attenzionato» rispetto ad altri ecosistemi, come ad esempio quello marino.

«Si parla pochissimo del suolo o con scarsa competenza- spiega la professoressa Cocco – e spesso è considerato come un ambiente sporco, basti pensare che in lingua inglese uno dei modi in cui viene chiamato è ‘dirty’ ovvero ‘sporco’, ma il suolo è tutto quello che accade attorno a noi», è fonte di vita.

In ambito urbano, spiega, possiamo accorgerci di alcune delle importanti funzioni del suolo osservando i primi 10 minuti di pioggia, quando sulle strade si forma uno strato di schiuma, «si tratta del particolato, molecole inquinanti e dannose per la salute, che la pioggia raccoglie nell’atmosfera e trasporta sulla terra, e che penetrando nel terreno viene filtrato e depurato» a patto che non incontri asfalto e marciapiedi che impediscono questa azione depurante.

«Gli inquinanti possono essere eliminati dall’uso intelligente del suolo, che però deve essere lasciato libero di ‘respirare’ – spiega – per questo noi pedologi studiamo il suolo e cerchiamo di dare suggerimenti agli amministratori locali per una sua corretta gestione». Questa importante risorsa è minacciata quindi dall’erosione, dalla sigillazione, dalla salinizzazione, dall’inquinamento e dalla riduzione di sostanza organica e biodiversità.

Le cause di questi fenomeni sono molteplici: i cambiamenti climatici con le piogge intense, ma soprattutto «una gestione poco oculata dei versanti a causa dell’abbandono delle colline e del venir meno del presidio del territorio rispetto a quando c’era la mezzadria; una sconsiderata cementificazione del suolo in ambito urbano; la minaccia di molteplici inquinanti».

Per formare pochi millimetri di suolo possono volerci anche mille anni, spiega la professoressa, mentre in pochi secondo può essere spazzato via dalle piogge. Il messaggio rivolto alle giovani generazioni è quello di «proteggere il suolo dalle minacce naturali, dall’erosione, dalla contaminazione ma anche dalla guerra, come quella in Ucraina che sta devastando i Black Soils, che sono i suoli più fertili al mondo». La professoressa Cocco parteciperà alla celebrazione organizzata dal Crea per la Giornata mondiale della Terra.

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