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Ancona, furti in casa di anziane. La Squadra Mobile arresta due donne

Si tratta di una 54enne e di una 36enne, residenti entrambe a Bologna. Quattro i colpi accertati nei confronti di ultrasettantenni residenti nel centro storico del capoluogo dorico

ANCONA – Furto aggravato continuato è l’accusa della quale devono  rispondere le due donne rom finite agli arresti domiciliari nel pomeriggio di ieri (8 gennaio). Ad eseguire le custodie cautelari sono i stati i poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Ancona guidati da Carlo Pinto che hanno preso le due donne nel campo rom di Bologna dove risiedono. Otto agenti della Polizia di Stato, fra Questura di Ancona e Questura di Bologna, impegnati nell’arresto delle due donne, entrambe pluripregiudicate per furti agli anziani e in appartamento.

Le donne, di 54 e 36 anni, erano solite girovagare per il centro storico di Ancona. A bordo di una Fiat 500 si avvicinavano alle anziane del posto spacciandosi per amiche dei figli. Uno stratagemma escogitato per carpire la fiducia delle anziane, alcune delle quali si sono lasciate accompagnare nelle loro abitazioni dopo che le due rom si sono offerte di aiutarle a portare le borse della spesa a casa. Una volta nelle abitazioni rubavano denaro e gioiello.

Quattro i furti aggravati nei confronti di 4 anziane ultrasettantenni di Ancona accertati dalla polizia, tutti avvenuti nel mese di settembre, anche se il sospetto è che le vittime possano essere molte di più.

Il capo della Squadra Mobile Carlo Pinto esprime «grande soddisfazione per l’arresto». «Quelli agli anziani sono reati odiosi e questo arresto ha richiesto molto tempo e impegno investigativo».

Le due donne, recidive per gli stessi reati negli ultimi 5 anni, sono finite ai domiciliari per la gravità del quadro indiziario ricostruito dai poliziotti per tutti i capi di imputazione delineati dalla Procura della Repubblica di Ancona. Ieri gli agenti hanno eseguito la misura cautelare disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari di Ancona che ha accolto la richiesta avanzata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ancona al termine dell’attività investigativa.

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