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Fondazione Orchestra Regionale delle Marche verso il commissariamento. Biondi: «Inevitabile, per porre fine al blocco amministrativo»

Lo ha annunciato in risposta a una interrogazione del Pd, l'assessore Biondi dopo le dimissioni dei membri che hanno più che dimezzato il cda della Form

Alessandro Bonato e la Form

ANCONA – Form verso il commissariamento. Ad annunciarlo nell’Aula del Consiglio regionale, in risposta ad una interrogazione del Pd, è stata l’assessore regionale con delega alla Cultura Chiara Biondi, entrata in giunta dopo l’elezione in Parlamento di Giorgia Latini (Lega).

Il consiglio direttivo della Fondazione Orchestra Regionale delle Marche (Form) si era assottigliato in seguito ad una serie di dimissioni, che ne avevano ridotto il numero dei componenti di oltre la metà, da qui la decisione di formalizzare lo scioglimento del consiglio di amministrazione della Form e di nominare un commissario straordinario, in quanto, come ha spiegato l’assessore era «inevitabile, per porre fine al blocco amministrativo».

Chiara Biondi

Da giugno, inoltre, deve essere nominato il nuovo direttore artistico, per il quale incarico era stata indetta una selezione, ma nonostante i solleciti della Regione e dell’ex assessore Giorgia Latini, il cerchio non si era chiuso. L’assessore ha ricordato che il 12 ottobre Latini aveva coinvolto l’ufficio di presidenza per sollecitare l’ente alla nomina del direttore artistico e che alla luce del permanere della fase di stallo della vicenda si era interessato anche il dirigente degli Affari generali politiche integrate di sicurezza degli enti locali.

Successivamente sono arrivate anche le dimissioni del presidente Marco Manfredi (3 novembre) per questo l’Assemblea dei soci, costituita da Regione, Società Filarmonica marchigiana e comuni di Ancona, Fabriano, Fano, Fermo e Macerata, ha deliberato di incaricare il cda di valutare un direttore artistico a supporto dell’attività della fondazione ed ha convocato una nuova riunione per metà dicembre. La Regione, «non può esercitare il controllo sul merito della gestione» ha rimarcato l’assessore Biondi, ma «può sciogliere il cda e nominare un commissario straordinario» per garantire le attività.

Segretario generale, scontro opposizione – maggioranza in Aula

Polemica in Consiglio regionale sulla nomina del segretario generale della giunta. Il tema è stato al centro di una interrogazione presentata dalla consigliera del Pd Manuela Bora. A rispondere in Aula, l’assessore con delega al Personale, Goffredo Brandoni il quale ha spiegato che «l’orientamento della Corte dei Conti ha evidenziato mere criticità e non illegittimità e non postula nessuna esigenza di autotutela da parte della Giunta».

«Le ragioni rappresentante dalla Regione alla Corte in sede di contraddittorio – ha aggiunto – a sostegno della legittimità e opportunità dell’atto adottato e la parifica, certificano la correttezza del procedimento». La consigliera dem si è detta «insoddisfatta della risposta su una questione delicata» che si basa sulle considerazioni «della Procura regionale della Corte dei Conti, che nell’ambito del giudizio di parifica del Rendiconto, il 24 ottobre, sottolinea gravi criticità nella nomina del segretario regionale, non fini a se stesse ma che sollecitano la giunta a prenderne atto e ad agire di conseguenza».

Secondo l’assessore però «il conferimento dell’incarico» è «stato preceduto da formale interpello per individuare prioritariamente un candidato interno ritenuto professionalmente idoneo per il ruolo. L’incarico non è stato dato su mera base fiduciaria, ma sulla base di determinati requisiti di professionalità dal curriculum vita del candidato» ha detto, ricordando che per i conferimenti degli incarichi di segretario generale «avvenuti nel 2015 e 2017» erano stati «attribuiti a soggetti esterni, non dirigenti di ruolo nella giunta, senza alcun interpello». Infine, ha rimarcato che la Corte dei Conti, con la parificazione del Rendiconto, ha certificato la correttezza della procedura».

Insomma, per Brandoni «i suggerimenti della Corte, come avviene per ogni questione trattata nel giudizio di parifica verranno tenuti in debita considerazione da questa amministrazione».

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