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Fondi europei, Acquaroli traccia l’obiettivo del settimo posto per capacità di spesa nelle Marche

Il presidente della Regione Marche ha chiesto maggiore efficienza agli uffici regionali e a Svem sulla capacità di spesa delle risorse europee e maggiore trasparenza all'Agenzia per la coesione territoriale

Acquaroli e Sartori

ANCONA – I primi bandi Fse e Fesr arriveranno entro il mese di febbraio. Lo ha assicurato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli nella conferenza stampa per fare il punto sull’attività della Svem, insieme al presidente della Società di Sviluppo della Regione Marche, Andrea Santori.

«Prima della pubblicazione dei bandi», ha spiegato il governatore «ci sarà una concertazione con le associazioni di categoria e con gli ordini professionali» per «individuare il livello di semplificazione più elevato e le strategie migliori per poter essere realmente utili al nostro territorio». Secondo Acquaroli quella dei fondi «è una delle sfide più importanti» per questo «riuscire a spendere bene e in tempi stretti queste risorse» è «determinante» per «il rilancio della nostra regione e il sostegno all’economia» specie in «questa fase complessa e difficile» in cui le «imprese hanno difficoltà con il credito e con la liquidità» e «per questo stiamo cercando di lavorare».

Acquaroli ha rimarcato «il lavoro enorme» portato avanti dal consiglio di amministrazione della Svem «rimasto poco conosciuto ai più». Entrando nel merito delle polemiche legate all’andamento di spesa dei fondi europei nelle Marche, ha voluto chiarire «noi teniamo non alle classifiche in senso lato» perché «il tema» non è il «settimo o ottavo posto», ma «che la nostra regione è strutturalmente nella media di spesa nazionale, un po’sotto». Acquaroli ha aggiunto «dobbiamo specificare alcune questioni, ne parlavo anche con il ministro Fitto la scorsa settimana: c’è una classifica che gira da qualche tempo ed è legata all’utilizzo dei fondi europei nel settennio 2014-2020 e la nostra regione è stata un po’ penalizzata per il fatto che una percentuale elevata di quelle risorse non sono state conferite alla nostra regione nel 2014, ma conferite nel 2018 a seguito del sisma del centro Italia e la stragrande maggioranza di quelle risorse sono per cantieri e opere infrastrutturali e questo determina che la liquidazione della risorsa presuppone procedure e progettazioni e tutta una serie di argomenti che purtroppo ci penalizzano».

«Ritengo che continuare, da parte dell’Agenzia, a pubblicare quella classifica dipinge la nostra regione come maglia nera. Allora sarebbe sicuramente, e l’ho detto al ministro Fitto, importante comprendere e magari distinguere chi e quanto è stata la capacità di spesa rispetto alla programmazione europea iniziale» questo «farebbe più giustizia alla nostra regione, ma anche all’efficienza dei nostri uffici. Al netto di questo devo dire che è una efficienza che va migliorata, perché siamo sotto la media e non sopra la media». L’auspicio e l’obiettivo del governatore in tal senso «non è il numero, è arrivare sopra la media nazionale».

«Nella storia – ha aggiunto – la nostra regione ha sempre determinato un’altissima capacità manifatturiera» per questo «credo che un sistema produttivo come questo meriti una capacità molto superiore di quella che abbiamo mostrato finora». «Quando si legge da fuori regione e da fuori Italia una notizia, un dato, una classifica» poi «fanno trasparire delle sensazioni» e «chi verrebbe ad investire in una regione ultima in Italia per capacità di spesa dei fondi europei? Si dipinge una regione che diventa meno attrattiva, meno competitiva e nell’immaginario collettivo dove non si conoscono le vicende, si penalizza e si umilia la nostra regione. Per questo dico che dobbiamo pretendere da una parte dall’Agenzia per la coesione e dal Ministero maggiore trasparenza per far specificare questi dati, ma dall’altra dobbiamo essere più efficienti e questo è quello che chiediamo a Svem, ai nostri uffici, perché efficienza è anche sinonimo di competitività e di attrattività degli investimenti e di capacità di reazione a questo momento difficile da parte delle nostre imprese che devono essere sostenute anche con questi segnali».

Il presidente Svem Andrea Santori illustrando i dati dell’attività della società di sviluppo della regione Marche ha parlato di un «+42%» di pratiche «con un ritorno sul territorio della Regione Marche di circa 100milioni di euro della vecchia programmazione europea». L’obiettivo è quello di «far arrivare nella prossima programmazione europea 2021-2027, le risorse nel più breve tempo possibile alle imprese e agli enti locali, per questo ci organizziamo con una serie di attività di ascolto nei nostri uffici periferici di Pesaro, Macerata, Fermo e di Ascoli – ha spiegato -, per poi trasferirle ai dirigenti e agli assessori, affinché vengano messi in campo dei bandi che possano effettivamente essere utili per le imprese e gli enti locali».

Entrando nel merito della classifica dell’Agenzia per la coesione territoriale sull’andamento di spesa dei fondi europei nelle Marche, Santori ha detto: «Siamo al decimo posto, prima della Lombardia», ma «il presidente ci ha dato l’incarico di cercare di arrivare al settimo posto», ecco perché «ci stiamo dotando di un sistema informatico ad hoc e di un sito Internet che saranno al servizio degli enti locali e delle imprese» che «inserendo il loro codice Ateco e il codice di avviamento postale» potranno avere contezza dei bandi ai quali possono partecipare. L’obiettivo tracciato insomma, è quello di efficientare e ridurre i tempi di attesa. 

«Dal suo insediamento – ha rimarcato – il cda di Svem si è dovuto confrontare con la situazione che il governo regionale precedente ci aveva lasciato: a livello macro una regione in transizione verso la povertà e la Svem, una società in condizioni difficili sotto l’aspetto strutturale, infrastrutturale e organizzativo». 

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