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Festività natalizie e spreco alimentare, i consigli dello chef: «Ecco come recuperare gli avanzi»

500 le tonnellate di cibo che finiranno nella spazzatura durante le festività. Ecco come evitare gli sprechi con le dritte di Simone Baleani, consigliere nazionale della Federazione Italiana Cuochi

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ANCONA – Durante le festività finiranno nella spazzatura 500 tonnellate di cibo. Il dato, che arriva da una indagine Assoutenti, fotografa lo spreco alimentare che ogni anno puntualmente si ripete in occasione delle festività, quando si tende ad acquistare e cucinare più cibo del necessario in occasione di pranzi e cenoni. Una abitudine che quest’anno si fa più costosa a causa dei rincari al carrello della spesa.

La tendenza a buttare il cibo acquistato in eccesso non riguarda solo le feste, ma anche il resto dell’anno: ogni settimana, sempre secondo Assoutenti a finire nella spazzatura sono mediamente 524 grammi pro capite di cibo a settimana, circa 75 grammi al giorno e 27,2 kg annui. Nell’ultimo anno ogni famiglia ha gettato nella spazzatura 252 euro di cibo. Uno spreco che vale 9 miliardi di euro.

Pane e verdure fresche sono gli alimenti che finiscono con maggior frequenza nella spazzatura, assieme a legumi, frutta fresca, pasta fresca e bevande analcoliche. «La Federazione Italiana Cuochi è molto sensibile al tema dello spreco alimentare – dice il consigliere nazionale Simone Baleani -, occorre prevenire gli sprechi acquistando solo il necessario, evitando di riempire la dispensa di cibi che perdono la loro freschezza, e soprattutto tenere sempre presente l’utilità di acquistare prodotti di stagione, sia della terra che del mare».

Se invece si è proprio esagerato nelle quantità, si possono sempre recuperare gli avanzi di cibo. «Le carni arrosto rimaste possono essere servite tiepide insieme a verdure di stagione saltate in padella dopo averle passate a coltello. Con un po’ di olio extravergine di oliva del territorio – spiega – da acquistare nei frantoi vicino casa, e un buon bicchiere di vino si ottiene un ottimo piatto unico».

Anche il bollito di cappone o pollo rimasto può essere impiegato in un piatto sfizioso. Secondo lo chef Simone Baleani il bollito può essere gustato con il proprio brodo oppure può arricchire una zuppa di legumi come la cicerchia di Serra de’ Conti o il cece quercia di Cingoli».

Un po’ più complesso recuperare un cappelletto in brodo, ma la fantasia dello chef viene in aiuto. Il consiglio in questo caso è quello di «scaldare leggermente il cappelletto in padella con il suo brodo e una fonduta di Pecorino dei Sibillini, con l’aggiunta magari di una ‘sorvolata’ di tartufo bianco marchigiano – spiega -. Se invece l’avanzo è di pesce, se si tratta di un arrosto o di pesce bollito, come anche alla griglia, si può aggiungere a una zuppa di lenticchie», ottenendo un piatto gustoso, e perché no, portafortuna.

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