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Dpcm: nessun coprifuoco, ma mascherine all’aperto. Accento sulla prevenzione

Il ministro della salute Speranza anticipando i contenuti del Dpcm al Senato, ha spiegato che i contagi si stanno muovendo nell'ambito delle relazioni, mentre la scuola tiene

ANCONA – «La linea della prudenza dovrà predominare» nella battaglia contro il coronavirus. Lo ha detto il ministro della salute Roberto Speranza nel corso del suo intervento al Senato nel quale ha illustrato i contenuti del nuovo Dpcm. Il ministro ha definito «giusta la scelta di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 gennaio,» un atto «corrispondente alla fase epidemiologica che stiamo attraversando». Esclusa l’ipotesi del coprifuoco, non ci sarà alcune chiusura di bar, ristoranti e locali alle 23.

In pratica il nuovo Dpcm (Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri) estende l’uso delle mascherine all’aperto durante tutto l’arco della giornata senza più limiti orari. Confermati il distanziamento di almeno un metro dalle altre persone e il divieto di assembramenti. Poi ha annunciato una stretta sui controlli, per garantire il rispetto delle norme e ha posto l’accento sul lavaggio delle mani, spiegando che le misure previste per evitare la diffusione del virus (mascherine, igiene mani e distanziamento) sono «regole essenziali condivise da tutta la comunità scientifica internazionale», non sono regole politiche, né di destra, né di sinistra, «vanno seguite senza distinzione».

Facendo il punto sulla situazione della pandemia a livello mondiale, europeo e nazionale, Speranza ha spiegato che i contagi nel mondo hanno raggiunto i 35 milioni di casi con un milione di morti. In Europa i paesi più colpiti al momento sono Francia e Spagna: in Francia in un solo giorno sono stati registrati 17mila nuovi positivi e a Parigi è stata disposta la chiusura di bar, piscine e palestre, mentre a Madrid sono in vigore «forme caute di lockdown».

In Italia al 5 ottobre sono 58.900 le persone risultate positive al coronavirus, quando invece al 6 agosto erano 12.600, segno di «una crescita significativa». Ma Speranza si è focalizzato anche sulle variazioni registrate nell’età media dei contagiati che oggi si attesta sui 41 anni, mentre nei mesi più brutti della pandemia si manteneva intorno ai 70 anni: tuttavia ha evidenziato che anche su questo fronte c’è stato un incremento, specie se raffrontato al mese di agosto, quando l’età media era 31 anni.

Insomma l’Italia, sta molto meglio degli altri paesi, ma si registra comunque «una tendenza alla crescita» ma «guai ad illudersi di essere fuori da rischi o pericoli». Sono infatti «9 settimane che i numeri crescono» in maniera generalizzata in tutto il Paese e non più solo al nord come accadeva a marzo e aprile.
«Si tratta di numeri più contenuti», ma la crescita in tutto il paese «richiede grande attenzione».

Questa sera ci sarà un nuovo confronto tra Governo e Regioni e domani arriverà il nuovo Dpcm: le Regioni, ha annunciato il ministro, potranno varare misure più restrittive, ma «serve un coordinamento significativo» per non vanificare il «vantaggio dell’Italia rispetto altri paesi europei, grazie ai sacrifici fatti».

Situazione tranquilla sul fronte scolastico, anche se sarà necessario porre la massima attenzione. In ogni caso «in questo momento non è la scuola il luogo problematico per il trasferimento di contagi – ha detto il ministro -: in queste prime settimane il mondo della scuola ha mostrato segnali di tenuta».

I contagi avvengono invece nel mondo delle relazioni, ecco perché sarà importante indossare la mascherina anche quando si è in compagnia degli amici, come mostrano i dati del ministero. Per questo si lavora per «rafforzare la capacità di testing» e dopo l’introduzione del test antigenico rapido in porti, aeroporti e scuole, Speranza guarda anche ai test salivari, meno invasivi e quindi più idonei per i bambini.

Intanto arrivano notizie positive sul fronte vaccino, Speranza ha spiegato che l’Emac ha annunciato di avere iniziato la fase di validazione del primo vaccino anti covid prodotto da Astra Zeneca, una collaborazione tra vari paesi europei che vede l’Italia in prima linea. Segni incoraggianti anche per quanto riguarda gli anticorpi monoclonali, ma per ora le uniche armi a disposizione sono quelle di prevenzione, inclusi gli strumenti di tracciamento dei contagi (app Immuni).

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