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Dpcm e Natale, Regione Marche in pressing. Acquaroli: «Paradosso vietare spostamenti, chiamerò Speranza»

Il governatore rientrato in Consiglio regionale dopo il periodo di autoisolamento per la positività della moglie, ha chiarito che chiederà al Governo deroghe sulle misure rigorose imposte per le feste

Francesco Acquaroli

ANCONA – «Questo pomeriggio vorrò provare a chiamare il ministro Speranza per chiedergli se è possibile rimettere mano a questo Dpcm e per chiedergli formalmente di poter avere da parte del Governo almeno una audizione sulla questione che ritengo paradossale». Il governatore Francesco Acquaroli, rientrato oggi in Consiglio regionale dopo l’isolamento volontario per la positività della moglie e due tamponi negativi, spiega che anche le Marche faranno sentire la loro voce sul Dpcm Natale che vieta gli spostamenti fuori comune nelle giornate del 25,26 dicembre e 1 gennaio anche nelle regioni gialle.

Proprio in queste giornate i governatori italiani stanno facendo pressing sul Governo, chiedendo deroghe su base provinciale nelle giornate festive, un pressing che sta facendo anche la Regione Marche. Il presidente lo ha detto ai giornalisti a margine della seduta odierna dell’Assemblea Legislativa. Acquaroli ha chiarito che la richiesta della Regione Marche, sarà quella di «applicare la logica del buon senso: abbiamo alcuni territori dove al lato destro della strada c’è un Comune e nel lato sinistro ce n’è un altro» per questo chiedere ai cittadini di non spostarsi «è un paradosso a cui dobbiamo mettere mano per evitare di scendere nel ridicolo».

Sottolineando la necessità di adottare comportamenti prudenziali, mettendo in sicurezza se stessi e i propri cari, misure che «abbiamo sempre raccomandato», ha anche detto che non si può «scendere nel ridicolo», per questo le Marche in Conferenza Stato Regione, avanzeranno le loro richieste al ministro della Salute. «Ho preso un impegno con le tantissime persone che mi hanno chiamato in questi giorni» ha detto Acquaroli, spiegando che il rischio che si va ad innescare in questa situazione «è praticamente inesistente e paragonare uno dei nostri borghi dell’entroterra, i suoi servizi e le sue esigenze, anche in giorni così particolari e che hanno una valenza così importante nella nostra tradizione e società, con una grande metropoli credo sia sbagliato di principio».

Affrontando il tema del piano vaccini contro il covid-19, il presidente ha confermato che «a fine gennaio, primi di febbraio» arriveranno le prime 80mila dosi che copriranno 40mila persone, dato che ogni persona dovrà ricevere due dosi di vaccino. Su eventuali iniziative di “moral suasion” Acquaroli ha garantito l’impegno della Regione: «Faremo tutto quello che è giusto fare da parte delle Istituzioni».

Parlando invece del periodo di isolamento, ha detto «ho lavorato tantissimo con il cellulare e i mezzi informatici, ma ho sempre prediletto la presenza e l’incontro fisico perché possono essere un elemento per comprendersi meglio».

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