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Criminalità etnica, Sottani: «Maggior attivismo»

Sono gruppi albanesi, nigeriani, cinesi, magrebini e rumeni che si sono ritagliati un loro spazio nel territorio. A porre la questione è stato il procuratore generale, nel dare il via all'anno giudiziario

Sergio Sottani
Sergio Sottani, procuratore generale

ANCONA – Attenzione alta nei confronti della criminalità etnica i cui gruppi «tendono progressivamente a occupare porzioni di territorio». Lo ha dichiarato il procuratore generale Sergio Sottani durante la cerimonia di apertura dell’anno giudiziario questa mattina (1 febbraio) ad Ancona, presso il Tribunale dorico. Nonostante «non vengono segnalate associazioni qualificabili come espressive di mafie etniche, tuttavia nella ragione Marche, si sono inseriti, in maniera progressivamente più penetrante, gruppi criminali di matrice etnica, che agevolati dall’assenza di un capillare controllo territoriale da parte di organizzazioni criminali mafiose autoctone, sono riusciti a ritagliarsi il proprio spazio nei settori del traffico  di stupefacenti, dei reati contro il patrimonio, dello sfruttamento della prostituzione, del traffico di esseri umani e dell’immigrazione clandestina».

Tra i sodalizi che secondo Sottani «continuano a manifestare maggior attivismo» ci sono albanesi, nigeriani, cinesi, magrebini e rumeni.
Ma il procuratore generale ha posto l’accento anche sull’incremento dei reati legati alla violenza contro le donne che crescono del +42% rispetto all’anno precedente, mentre i tentati femminicidi hanno toccato quota +167%.

Inoltre ha spiegato che nonostante gli incidenti stradali siano in calo desta preoccupazione l’influenza del «consumo di alcol e di sostanze stupefacenti» alla guida. A questo riguardo ha ricordato il grave incidente stradale avvenuto la mattina dell’Epifania a Senigallia dove sono morte, travolte da una auto, Sonia Farris e Elisa Rondina.

Critica la carenza di personale amministrativo specie negli uffici della procura generale e della procura distrettuale di Ancona dove mancano  rispettivamente il 25% e il 31,7% delle risorse umane.

Il procuratore generale Sergio Sottani

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