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Covid, variante Eris predominante nelle Marche. Casi in calo ma ricoveri in crescita

Nelle Marche il numero delle persone assistite negli ospedali passa da 65 a 74 (dell'ultima settimana). Dopo il rialzo registrato a settembre casi in calo

Il professor Stefano Menzo nel laboratorio della Virologia di Torrette

ANCONA – Nelle Marche predomina la variante Eris. «Circa la metà dei campioni positivi al SARS-COV-2 sono riconducibili» alla variante del virus EG.5 meglio nota come Eirs, spiega il virologo Stefano Menzo, citando i dati dell’ultima flash survey (fine ottobre).

L’altra metà circa dei campioni positivi sono sottovarianti ricombinanti di XBB, tra le quali figura anche la cosiddetta Arturo, che è tuttavia ormai in declino. Nella regione «non è stata ancora rilevata la variante BA.2.86, cosiddetta Pirola». «Dopo un lieve rialzo dei casi positivi registrato nel mese di settembre, dovuto in parte anche alla riapertura delle scuole – spiega il virologo – adesso la circolazione del virus è più contenuta, resta in sottofondo. Per fortuna in questa fase vediamo pochi casi gravi – conclude il professor Menzo – grazie al processo di immunizzazione (da infezione naturale e da vaccinazione, ndr) che aumenta la capacità di neutralizzare anche le nuove varianti».

Guardando ai dati del bollettino settimanale dell’Osservatorio Epidemiologico emerge che sono 501 i casi positivi rilevati (585 una settimana fa – dato Ministero della Salute)), mentre il tasso di incidenza su 100mila abitanti si attesta a 21,54, in calo rispetto alla settimana scorsa (35,3 la settimana scorsa dato ministero della Salute). Nell’ultima settimana si registra un solo decesso, anche in questo caso il dato è in calo.

In aumento invece il numero delle persone assistite negli ospedali che salgono dalle 65 della settimana scorsa (dato Ministero della Salute) alle attuali 74, la maggior parte ricoverate nei reparti non intensivi (71), 3 nei reparti intensivi e 3 in area post critica. Il maggior numero di casi positivi nelle Marche si rileva nelle persone tra 45 e 59 anni (132 casi) e tra 70-79 anni (115 casi).

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