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Covid, stretta su Green pass e focolai in vista del Natale. La situazione nelle Marche

Con il Natale alle porte e una curva pandemica che continua la sua corsa in crescita, il governo sta vagliando una stretta per evitare chiusure e coprifuoco. Ecco cosa potrebbe cambiare

ANCONA – Green pass solo a vaccinati e testati con tampone molecolare, e zone rosse locali per isolare subito eventuali focolai. È la stretta allo studio del governo con la recrudescenza pandemica in atto nel Paese, come anche in Europa. Con il Natale alle porte, l’obiettivo è quello di stringere sulla terza dose ed evitare provvedimenti di chiusura che possano danneggiare le attività e il coprifuoco.

Tra le ipotesi al vaglio, per stoppare la recrudescenza del virus resta confermata la misura prevista per i cambi di colore che si basa su tre indicatori: nuovi contagi settimanali su 100mila abitanti, tasso di occupazione nelle terapie intensive e nelle aree mediche. Lo sforamento delle soglie critiche stabilite comporta subito il passaggio in una fascia di rischio superiore e può far scattare anche zone rosse locali.

Mentre si cerca di correre con le somministrazioni della terza dose, che in Gran Bretagna ha mostrato già i suoi effetti positivi, facendo scendere il numero dei contagi, e che dal primo dicembre partirà anche per gli over 40, sono allo studio modifiche sul Green pass.

Tra le ipotesi al vaglio c’è quella di rilasciare la certificazione verde solo a vaccinati e alle persone testate con tampone molecolare, escludendo dunque i test antigenici rapidi per il timore dei falsi positivi. L’assunto di base è che il vaccino sia più efficacie come freno alla circolazione del virus rispetto ai test i quali inquadrano solo la situazione attuale, che può mutare anche nell’arco di poche ore.

Sul Green pass, il cui obbligo è stato esteso dai locali ai luoghi di lavoro, la stretta potrebbe arrivare anche sul fronte dei controlli, finora ritenuti troppo soft per capillarità. Per quanto riguarda le zone rosse, l’invito ad istituirle tempestivamente per circoscrivere subito eventuali focolai, è ai presidenti di Regione e ai sindaci.

La situazione in Italia e nelle Marche

Ospedale di Torrette

Dall’ultimo monitoraggio settimanale della cabina di regia, esce un quadro poco incoraggiante sulla situazione italiana. Per la terza settimana consecutiva nel Paese crescono il numero di nuovi casi di Covid-19, l’indice di trasmissibilità Rt e l’incidenza. Ma ancora nessuna Regione italiana è entrata in zona gialla e l’Italia resta bianca da Nord a Sud. Venti Regioni però sono state classificate a rischio moderato, fra queste anche le Marche.

In tutte le Regioni c’è un aumento della circolazione virale e la fascia d’età più colpita è quella 30-49 anni, ma si registra un incremento dei casi tra gli under 12 anni. Nel periodo 20 ottobre – 2 novembre 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,21 (range 1,08 – 1,31), in aumento rispetto alla settimana precedente e stabilmente al di sopra della soglia epidemica.

Stabile, ma sopra la soglia epidemica, l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero. In notevole aumento l’incidenza settimanale a livello nazionale: 62 per 100.000 abitanti contro 51 per 100.000 abitanti della settimana precedente.

Le Marche con un totale di 958 nuovi casi segnalati nella settimana di riferimento, sono classificate a rischio moderato e vedono un indice Rt a quota 1,23, ma restano in zona bianca dal momento che le terapie intensive e l’area medica si confermano sotto soglia critica (terapia intensiva 9%, soglia al 10% – area medica 7%, soglia 15%). L’unico parametro sopra soglia al momento è quello dell’incidenza settimanale che si piazza a quota 83, con soglia critica a 50.

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