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Covid, se peggiora mascherine e smart working. Giacometti: «Ottimista, non ci saranno varianti pericolose. Il virus è endemico»

Il Ministero della Salute ha invitato le Regioni ad organizzarsi in caso di peggioramento del quadro pandemico. Il punto con l'infettivologo Andrea Giacometti

Immagine di repertorio

ANCONA – Mascherine e smart working potrebbero tornare se la pandemia dovesse peggiorare. Sono le disposizioni indicate dal Ministero della Salute in caso di peggioramento del quadro epidemiologico. Le mascherine, che ci hanno accompagnato negli ultimi anni di convivenza con il Sars-Cov-2 andrebbero indossate al chiuso, al momento l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie è obbligatorio per lavoratori e i visitatori delle strutture sanitarie come gli ospedali e le Rsa.

Tra le misure potrebbe esserci anche il ritorno temporaneo al lavoro domiciliare, la ventilazione degli ambienti chiusi, una intensificazione delle quarte dosi di vaccino e una ulteriore dose per le categorie più a rischio, insieme ad una riduzione degli eventi che determinano assembramenti di persone.

Nella circolare il Ministero raccomanda alle Regioni di prepararsi per un rapido adattamento in caso di una maggiore richiesta di assistenza negli ospedali visto che la pandemia è ancora imprevedibile. In particolare invita le Regioni a rafforzare i sistemi di sorveglianza e ad aumentare i sequenziamenti genomici per rilevare tempestivamente nuove varianti del virus. L’invito è rivolto a ospedali e pronto soccorso a raccogliere campioni da sottoporre a test molecolare.

Inoltre le Regioni devono verificare i posti letto Covid e il personale dedicato per farsi trovare pronti in caso di un aumento di richiesta assistenziale negli ospedali. Il Ministero raccomanda anche l’approvvigionamento di dispositivi, farmaci e vaccini.

L’infettivologo Andrea Giacometti

«L’atteggiamento del governo è un atteggiamento prudente – commenta l’infettivologo Andrea Giacometti – speriamo che non serva ritornare alle mascherine e allo smart working, questo potrebbe essere necessario se la situazione dovesse peggiorare in maniera significativa nel nostro Paese e in Europa, ma per peggiorare in questo modo non basta avere un virus che, difficilmente credo a questo punto potrà essere più contagioso di Omicron 5 e di Cerberus o Centaurus, già estremamente contagiosi. Pensare a qualcosa di ancora più trasmissibile mi resta difficile – osserva -, si tratta di virus più trasmissibili al mondo, che hanno superato anche il Morbillo. Una variante più patogena adesso è abbastanza improbabile – spiega -certo il rischio c’è e se dovesse capitare si comprende che il governo in via precauzionale voglia tornate all’uso delle mascherine, ma credo e speriamo che non servirà».

Intanto in Clinica di Malattie Infettive dell’ospedale regionale di Torrette, diretto dal professor Giacometti la situazione sembra migliorata: «Al momento ci sono due pazienti con l’ossigeno ad alti flussi mentre gli altri non hanno bisogno di ossigenazione. Abbiamo ricoverato il primo caso di polmonite da influenza stagionale giunta al picco, ma il paziente sta migliorando rapidamente. Sono abbastanza ottimista per quanto riguarda il Covid – conclude – e credo che le varianti pericolose non emergeranno per il momento, il virus ormai è diventato endemico».

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