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Covid Marche, Saltamartini: «Zona bianca merito dei marchigiani. Prepariamoci alla quarta dose»

L'assessore regionale alla Sanità ha richiamato l'attenzione alla prudenza con il rialzo dei contagi in atto. Parlando dell'accoglienza agli ucraini, popolazione con un basso tasso di vaccinazione, ha spiegato che bisogno mettere insieme solidarietà e precauzione

Immagine di repertorio

ANCONA – «La zona bianca è merito dei marchigiani: abbiamo compreso tutti che lo scudo protettivo che nasce dai vaccini garantisce sostanzialmente questa situazione». A fare il punto sulla pandemia è l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini. Le Marche sono tornate in zona bianca da lunedì 21 marzo, dopo aver trascorso alcune settimane in zona gialla.

Nella regione, come anche nel resto d’Italia, è in atto una fase di recrudescenza dei contagi da Sars-Cov-2, che sta facendo risalire anche la quota di ricoveri ordinari. «Sta aumentando il numero di positivi – osserva – ma con sintomi quali naso che cola, un po’ di febbre, che non portano al pronto soccorso. Noi non smantelliamo il sistema – aggiunge – ma dobbiamo semplicemente proseguire con le tecniche che abbiamo imparato, quindi la pulizia delle mani, l’igiene nei luoghi pubblici, la mascherina. Molti dicono che questi presidi non servono, io invece, sentendo molti medici e infettivologi, ritengo che la prudenza non sia mai eccessiva».

Un richiamo, quello dell’assessore alla prudenza, visto il quadro epidemiologico, e un richiamo all’importanza della vaccinazione. «Ci dobbiamo preparare alla somministrazione della quarta dose per i mesi di ottobre-novembre-dicembre». Secondo Saltamartini sarà «un richiamo annuale, come avviene per tutte le altre influenze».

Con l’arrivo in Italia dei profughi dall’Ucraina, dove il tasso di vaccinazione della popolazione si aggira attorno al 35% l’assessore ha spiegato che occorre «mettere insieme solidarietà, ma anche precauzione al Covid: queste persone sono invitate a cura dei distretti a vaccinarsi. C’è però un collo d’imbuto derivante dalla identificazione nelle Questure quindi speriamo che questi processi, vaccinazione e identificazione, possano viaggiare parallelamente per impedire che si possano creare focolai».

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