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Covid, anche il Maceratese verso il rosso. Si valuta chiusura scuole in tutte le Marche

Cresce l'indice Rt nelle Marche, dove supera quota 1, toccando l'1,08: questo dato lascerà la regione in zona arancione per tutta la prossima settimana

Immagine di repertorio

ANCONA – Continua la sua corsa al galoppo nelle Marche il coronavirus. Sono settimane difficili che vedono in salita la curva del contagio e in aumento la pressione sulle strutture ospedaliere, con il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Torrette in affanno.

E inevitabilmente a crescere è anche l’indice Rt, il tasso di trasmissibilità del virus (definisce quante persone possono essere contagiate in media da una sola persona), che questa settimana nelle Marche è salito sopra quota 1, andando a sfiorare il valore di 1,08 (dato ancora da confermare). Un dato che lascerà le Marche ancora in zona arancione anche per tutta la prossima settimana.

Da ieri – 3 marzo – la provincia di Ancona, la più colpita, dove si registra la metà dei contagi di tutta la regione, è in zona rossa e vi resterà fino alle 24 del 5 marzo. Ma già da domani (venerdì 5 marzo) è in arrivo una nuova stretta con una nuova ordinanza regionale per tenere anche tutta la prossima settimana la provincia in zona rossa, come peraltro aveva già annunciato nei giorni scorsi il governatore Acquaroli dopo aver siglato il primo provvedimento.

L’Anconetano è infatti la provincia più popolosa delle Marche, conta quasi un terzo degli abitanti di tutta la regione e le città a più alta densità abitativa, senza considerare che Ancona, Falconara, Chiaravalle, Senigallia e anche Osimo sono tra le città più popolose e dove il virus corre più intensamente.  L’obiettivo dei provvedimenti è quello di limitare gli spostamenti alle sole condizioni di lavoro, salute e necessità, per evitare che la situazione continui a trascinarsi nel tempo.

Sorvegliato speciale il Maceratese, per il quale sul tavolo le ipotesi sono due: un arancione rafforzato su tutta la provincia o zone rosse “chirurgiche” per città, nei territori più colpiti dalla pandemia. Tutto dipenderà dall’analisi attenta della curva dei contagi di questa provincia, chiaro è che se i numeri proseguiranno in salita il provvedimento regionale potrebbe essere più stringente.

Con il nuovo Dpcm, il primo dell'”era Draghi” che entrerà in vigore dalle 00 di sabato 6 marzo, scatteranno nuove regole: nel decreto del presidente del consiglio dei ministri nelle zone rosse le scuole di ogni ordine e grado dovranno restare chiuse, mentre nei territori in fascia gialla e arancione i governatori potranno disporre la sospensione dell’attività scolastica di ogni ordine e grado nelle zone in cui vi siano più di 250 contagi ogni 100mila abitanti nell’arco di 7 giorni. 

Uno strumento, quello messo a disposizione dal nuovo Dpcm, che punta a raffreddare la curva del contagio spinta in alto dalla variante inglese, che nelle Marche conta una prevalenza del 58% nei campioni analizzati, contro il 54% nazionale. Per questo tra le ipotesi sul tavolo potrebbe esserci anche quella di una ordinanza regionale di chiusura di tutte le scuole delle Marche, di ogni ordine e grado, per tutta la prossima settimana, fino a domenica 14 marzo.

Un provvedimento in linea con le diposizioni del nuovo Dpcm visto che l’incidenza del virus nella nostra regione rientra nei parametri individuati dal decreto che spinge i presidenti ad intervenire. Intanto sui territori sono numerosi i sindaci che hanno emesso ordinanze di chiusura delle scuole, fra questi c’è anche il primo cittadino di Ancona, Valeria Mancinelli.

Dal 27 febbraio sono già in didattica a distanza al 100% tutte le superiori delle Marche e le seconde e terze classi dell’Anconetano e del Maceratese. La data da attenzionare è quella del 14 marzo per vedere i primi effetti delle misure disposte a livello nazionale e regionale: a quella data infatti le Marche saranno già da due settimane in zona arancione e l’Anconetano in zona rossa, quindi si dovrebbe iniziare a vedere una curva in discesa della curva.

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