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Covid, via libera al nuovo decreto. Gli spostamenti e le visite concessi

Con il governo in piena crisi, questa notte il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto in vigore fino al 5 marzo con i provvedimenti per contrastare la pandemia. Ad integrarlo sarà un nuovo Dpcm che arriverà a breve

ANCONA – Non si esce dalla propria regione anche se in zona gialla (fino al 15 febbraio), passaggio diretto in zona arancione per le regioni a rischio alto e via libera alla proroga dello stato di emergenza fino al 30 aprile. Sono alcuni dei provvedimenti contenuti nel nuovo decreto varato la notte scorsa dal Consiglio dei Ministri, con la crisi di governo in pieno svolgimento, per contenere la pandemia di covid-19.

Le misure scatteranno a partire dal 16 gennaio e resteranno in vigore fino al 5 marzo, mentre dopo il confronto di oggi tra Stato e Regioni verrà successivamente approvato un nuovo Dpcm, che andra ad integrarsi al decreto (il Dpcm attualmente in vigore scade domani 15 gennaio).

Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 e il divieto di uscire dalla propria regione di residenza, anche per i territori che si trovano in zona gialla (divieto valido fino al 15 febbraio): si potrà uscire dalla propria regione solo per lavoro, salute e situazioni di necessità (sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione».

Si alle visite a parenti, amici e fidanzati. La misura introdotta nel periodo festivo è stata infatti confermata: questa consente di recarsi in due persone una sola volta al giorno e verso una sola abitazione con la possibilità di portare con sé i figli fino a 14 anni, le persone disabili e non autosufficienti.

Attenzione però perché questo spostamento in zona gialla è consentito anche fuori dal proprio comune di residenza, mentre in zona arancione e rossa solo nel proprio comune e resterà in vigore fino al 5 marzo. Per i residenti dei comuni che hanno fino a 5mila abitanti resta valida la deroga stabilita nel periodo natalizio e che prevede la possibilità di uscire dal proprio comune di residenza nel raggio di 30 chilometri anche in zona arancione e rossa, senza però potersi recare nei capoluoghi.

Vietato recarsi nelle seconde case che si trovano fuori comune se la propria regione è in zona arancione, eccetto che per riparazioni di guasti o per recuperare beni indispensabili. Spostamento vietato anche se la seconda casa è fuori regione.

Le regioni classificate ad alto rischio passeranno direttamente in zona arancione. I parametri che attualmente definiscono di che colore è una regione e che poi danno origine alle ordinanze, prevedono che con indice Rt ad 1 si acceda alla zona arancione, mentre con Rt a 1,25 si passa in fascia rossa, ora la novità introdotta prevede il passaggio diretto in arancione per quelle regioni classificate a rischio alto in base al monitoraggio settimanale. Una misura che comporta il divieto di uscire dal proprio comune, la chiusura di bar e ristoranti, mentre negozi, parrucchieri e centri estetici potranno restare aperti.

Come preannunciato è stata istituita la zona bianca dove verranno collocate quelle regioni con un livello di rischio basso e una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In questa zona, che consente maggiori sprazzi di libertà, non si applicano le misure restrittive imposte dai Dpcm: le attività attive dovranno seguire determinati protocolli e potranno essere previste misure stringenti specifiche in quei settori considerati rilevanti per l’andamento della curva epidemiologica.

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