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Voli: tra incertezze e voglia di viaggiare arrivano le linee guida europee. Bassetti: «2020 da cancellare»

Nonostante la stagione estiva sia alle porte, l'emergenza coronavirus rende il quadro ancora incerto sul fronte vacanze e turismo. Abbiamo raccolto il parere dell'amministratore di Aerdorica e di una operatrice di un'agenzia di viaggi. Ecco cosa ci hanno detto

L'aeroporto di Falconara

ANCONA – «Puntiamo moltissimo sui voli domestici, ma serve l’apertura fra le regioni che ancora non c’è». Così Carmine Bassetti, amministratore delegato di Aerdorica, sull’imminente stagione estiva che nelle Marche si aprirà ufficialmente il 29 maggio sotto il segno del coronavirus.
Un anno, il 2020 che l’ad di Aerdorica definisce da «cancellare», anche se già in mattinata una prima nota positiva è arrivata perché a fine giugno riaprirà l’Inghilterra e dal 15 l’Albania. Ma «il quadro di incertezza è ancora forte e non agevola il turismo, neanche quello italiano» evidenzia Bassetti.

Proprio nel dicembre scorso era stato illustrato il piano di ampliamento e ristrutturazione dell’Aeroporto Raffaello Sanzio che includeva nuove rotte nazionali e internazionali fra le quali Roma, Milano, Napoli, Lamezia Terme, Olbia e Alghero, ma anche Parigi, Madrid, Manchester, Amsterdam, Stoccolma, e poi l’Est Europa con le grandi capitali, Mosca, Spalato, Varsavia, Bucharest, Pristina e Skopje. Un piano ambizioso che però è stato stoppato dall’epidemia di coronavirus.

Ora con la tanto attesa fase due l’auspicio è quello di poter tornare a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel anche se, spiega, «le riaperture stanno impiegando molto più tempo di quello che pensavamo». Tra le rotte che gravitavano sull’aeroporto di Falconara c’erano Palermo, Catania, Tirana, Bruxelless, Düsseldorf e Londra, mentre per l’estate c’erano anche i voli charter con le rotte su Olbia, Cagliari, Ucraina e Russia, ma quelli per l’Ucraina e la Russia sono saltati.

Una dura mazzata l’epidemia di coronavirus, come osserva Bassetti, dal momento che «il 70% del traffico aereo ad Ancona si genera tra giugno e settembre». L’amministratore delegato spiega di puntare molto sui voli domestici dalla Sicilia, da Roma e dal Nord Italia con Veneto, Lombardia e Piemonte, ma «serve l’apertura fra le regioni che ad oggi ancora non c’è e che sembra ancora incerta» dal momento che il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia ha preso tempo per valutare la situazione sul fronte della mobilità interregionale. Insomma, come sottolinea Bassetti, il quadro di incertezza non spinge di certo i turisti a prenotare i voli.

Dello stesso avviso anche Alessia Bragoni dell’Agenzia Aliante Viaggi di Osimo: «È difficile in questo momento dare informazioni chiare perché l’incertezza è ancora molto forte, per questo abbiamo deciso di attendere il 3 giugno per riaprire, nonostante il Decreto ci consentisse già dal 18 maggio di tornare operativi».
Il premier Conte aveva annunciato nei giorni scorsi che il 3 giugno l’Italia avrebbe riaperto anche le frontiere ai Paesi Ue senza imporre la quarantena, in modo da riagganciarsi ai percorsi turistici, ma come osserva Alessia Bragoni, «bisognerà vedere come si comporteranno le compagnie aeree» e anche gli stessi stati che potrebbero varare provvedimenti più restrittivi a seconda del quadro dei contagi.
Se da un lato l’Inghilterra ha annunciato l’intenzione di riaprire, la Norvegia dal canto suo terrà chiuso fino al 20 agosto. «La voglia di viaggiare c’è e abbiamo delle prenotazioni in piedi» osserva, ma è certo che «il turismo ha buttato via un anno commerciale, nella speranza che l’epidemia non riesploda in autunno».

Tra i nodi che potrebbero bloccare ancora di più il turismo, il settore in assoluto più segnato dalla pandemia, c’è anche l’aspetto economico: molte famiglie non avranno più le ferie e altri potrebbero dover rinunciare a vacanze e viaggi per problemi di liquidità.

Alessia Bragoni, Aliante Viaggi

«Noi siamo comunque propositivi, non vogliamo vedere nero, né dare l’immagine di un settore allo sbando» spiega precisando però che «non siamo supportati dal governo, lasciamo stare l’aspetto economico, però non ci agevolano neanche nel darci linee guida su cui poter garantire a chi ci chiama di avere risposte certe».

LE LINEE GUIDA EUROPEE
Intanto sono arrivate le linee guida europee targate Easa, Agenzia europea per la sicurezza aerea, e Ecdc, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, per regolare i viaggi aerei limitando il rischio di eventuali contagi. Norme, che è bene precisare, costituiscono raccomandazioni ma non sono obbligatorie. Vediamole nel dettaglio.

Parole chiave, distanziamento e mascherina. La distanza minima interpersonale prevista a bordo fra i viaggiatori dovrebbe essere di 1,5 metri, inoltre è obbligatorio indossare la mascherina dall’ingresso in aeroporto e fino al termine del viaggio, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni. Secondo le linee guida i viaggiatori devono ricordarsi di cambiare il dispositivo di protezione facciale ogni quattro ore circa.

L’accesso ai terminal andrebbe limitato solo ai passeggeri e regolato da termoscanner per la misurazione della temperatura corporea il cui allarme dovrebbe scattare a 38 gradi, mentre in Italia la soglia di allarme parte dai 37,5 gradi. Per il check-in Easa e Ecdc consigliano l’autocertificazione dello stato di salute da fare online prima della carta d’imbarco.

Il momento dell’imbarco dovrebbe avvenire a chiamata in modo da evitare code e assembramenti, oppure facendo sedere prima i passeggeri ai finestrini, poi quelli sulle file centrali e successivamente quelli sul lato corridoio.
Ovvio che per garantire procedure di imbarco veloci, Easa e Ecdc consigliano di ridurre all’osso il bagaglio a mano. Per quanto riguardo lo sbarco invece le compagnie aeree dovrebbero favorire l’uscita ordinata delle file, partendo da quelle più vicine alla porta.

Norme severe che impongono anche sanzioni severe nei confronti dei trasgressori: chi viene sorpreso senza mascherina non deve entrare in aeroporto né in aereo, mentre se si viene scoperti senza protezione facciale mentre si è a bordo il passeggero dovrà essere fatto sbarcare prima del decollo.

Le due agenzie, per evitare che i passeggeri si presentino all’imbarco anche se non stanno bene, invitano le compagnie a garantire la possibilità di cambiare la prenotazione gratuitamente o il rimborso del biglietto a patto di presentare certificazione medica della malattia.

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