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Coronavirus, sanitari sotto torchio anche a Pasqua. Cisl chiede risorse aggiuntive

Il sindacato chiede di estendere l'indennità di malattie infettive per medici, infermieri e Oss che lavorano nei reparti Covid e di stabilizzare i precari. Talevi: «Passare dalle parole ai fatti»

surgery, medicine and people concept - group of surgeons in operating room at hospital talking and preparing to operation

ANCONA – La Regione Marche riconosca risorse aggiuntive per gli operatori sanitari messi sotto torchio anche durante le festività pasquali per gestire l’emergenza coronavirus. A chiederlo è Fp Cisl Marche che pone l’accento sul fatto che medici, infermieri, Oss e tecnici non si siano risparmiati neanche in queste giornate di festa per assistere i malati Covid, facendo turni estenuanti. Secondo i dati elaborati dal centro studi Fp Cisl Marche infatti quasi il 70% degli operatori sanitari ha lavorato o è stato reperibile tra Pasqua e Pasquetta per un totale di quasi 10 mila lavoratori.

Insomma un surplus di lavoro che secondo Fp Cisl Marche andrebbe retribuito con risorse aggiuntive sulla scia di quanto fatto in altre regioni come Toscana, Emilia Romagna, Lazio ed Umbria. Il sindacato chiede alla Regione Marche anche di estendere l’indennità di malattie infettive al personale che lavora nei reparti Covid, dal momento che con l’aumento del numero dei posti nei reparti di malattie infettive e di terapia intensiva, è cresciuto anche il personale che lavora in queste aree ospedaliere e che quindi ha diritto a percepire le relative indennità. Altro punto caldo, il tempo di  vestizione impiegato per indossare tutti i capi e i dispositivi di protezione individuali necessari per entrare in questi reparti e che non viene retribuito con risorse aggiuntive.

Infine Fp Cisl Marche pone l’accento sulla situazione dei lavoratori precari dei quali chiede la stabilizzazione. «Giovani che non possiamo perdere perché sono il futuro del sistema sanitario regionale – spiega il segretario regionale Luca Talevi – . È arrivato il momento di passare dal riconoscimento a parole del lavoro fatto, dagli “eroi” della sanità, ai fatti concreti e su questo la Cisl baserà la propria azione fin da subito».

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